lunedì 21 dicembre 2009

"Mettiamoci all'Opera su Raiuno"


"Finalmente, anche alle voci emergenti della lirica italiana viene data l'occasione per dimostrare il proprio talento in televisione: si sfideranno in prima serata su Raiuno, il 26 dicembre e poi il 2 gennaio, nel nuovo talent show "Mettiamoci all'Opera" condotto da Fabrizio Frizzi.

In ognuna delle due puntate, otto cantanti lirici (quattro uomini e altrettante interpreti femminili) si sfideranno in un repertorio misto, che attraversa diversi generi musicali: dall'aria lirica alla musica leggera, dalla canzone napoletana al Musical. Qualunque brano, però, potrà sempre contare sull'accompagnamento di un'orchestra lirica estesa a 40 elementi.

I cantanti verranno giudicati dal pubblico in sala e da una giuria composta da Katia Ricciarelli, Orietta Berti, il tenore Fabio Armiliato ed Enrico Stinchelli, conduttore radiofonico della "Barcaccia" di Radiotre.

Come in ogni teatro lirico che si rispetti, non mancherà il "fantasma dell'Opera", interpretato per l'occasione da Francesco Salvi, mentre Lillo e Greg saranno i surreali commentatori del loggione."

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Corriere della Sera, 14 dicembre 2009

sabato 12 dicembre 2009

giovedì 10 dicembre 2009

"Sui commenti di Zeffirelli stendo un velo pietoso"


Roma, 10 dic. - (Adnkronos) - ''Avrei cantato molto volentieri 'La Traviata' all'Opera di Roma, ma Zeffirelli e' intervenuto anche su cose che non gli competono...''. Cosi' Daniela Dessi' commenta all'ADNKRONOS il forfait che il celebre soprano insieme con il marito Fabio Armiliato, star attese sul palcoscenico del Costanzi per il capolavoro verdiano, hanno dato ''per un insieme di circostanze -si legge nella nota della Fondazione lirica capitolina- legate alle scelte compiute nelle regie degli allestimenti''.

''Sui suoi commenti sulla mia vocalita' stendo un velo pietoso'', dice la Dessi' a proposito di quanto affermato oggi da Franco Zeffirelli nel corso della conferenza stampa di presentazione della 'Traviata'. ''Non sono cose che gli competono, i giudizi sulla vocalita' sono di competenza del direttore d'orchestra e non del regista. Ascolteremo le registrazioni della conferenza stampa e, se i miei avvocati lo riterranno opportuno, passeremo alle vie legali. La mia vocalita' e' a posto e lo dimostrano i successi recenti e il premio Abbiati appena vinto. Mi dispiace che le cose siano andate cosi' -aggiunge- avevamo studiato questo progetto con il maestro Gelmetti, e l'intenzione era di fare una 'Traviata' con una voce da soprano lirico, come ai tempi della Tebaldi o della Callas, invece che farla cantare a un soprano leggero. Visto come sono andate le cose, non me la sentivo di fare il 'Falstaff' di gennaio''.

''Quanto al fisico -conclude la Dessi' con ironia- sono alta un metro e settanta e peso 75 chili. C'e' chi mi considera una bella donna, io ho comunque un marito che tiene a me e mi cura e al quale io tengo e che curo''.
''Non mi aspettavo questi attacchi frontali da Zeffirelli -dice il tenore Fabio Armiliato all'ADNKRONOS- Aveva gia' contestato anche me per 'I Pagliacci' dello scorso maggio perche' mi considerava inadatto per il ruolo di Canio per il mio fisico a suo dire 'educato e aristocratico'. E io, per evitare lo scontro, mi ero ritirato''.

Armiliato, che forma con la moglie Daniela Dessi' una coppia nello spettacolo e nella vita, assicura: ''Con l'Opera di Roma abbiamo un solido rapporto da sempre e torneremo a cantarci. Per 'La Traviata' pero', dopo che e' stata contestata Daniela ho rinunciato anch'io. Il progetto -spiega il tenore, reduce dal successo della 'Turandot' al Petruzzelli di Bari- nasceva in un certo modo e non aveva senso che io partecipassi senza Daniela''.


http://www.libero-news.it/adnkronos/view/240580


http://www.libero-news.it/adnkronos/view/240582

"Zeffirelli furioso: insulti a giornalisti e alla Dessì per «La Traviata»"

Ecco quanto uscito sul Corriere della Sera dopo la conferenza stampa sulla Traviata prevista a Roma la prossima settimana. Ogni commento credo sia inutile...

ROMA - Lo Zeffirelli furioso, contro tutti, giornalisti ed artisti noti ed apprezzati. Conferenza stampa movimentata quella che si è svolta al Teatro dell’Opera per presentare «La Traviata» di Verdi, dal 18 dicembre al Teatro Costanzi, ultimo spettacolo della stagione. Le star sul palco dovevano essere Daniela Dessì e il marito Fabio Armiliato, ma è arrivato il forfait «per un insieme di circostanze legate alle scelte compiute nelle regie degli allestimenti». Anzi, la Dessì ha declinato anche la prossima regia di Zeffirelli, il Falstaff.

«LA DESSI' E’ UNA SIGNORA BEN PIAZZATA» - La rottura è chiara e Zeffirelli prima la imputa a ragioni vocali. «La Dessì non fa Falstaff? Beh mi spiace - commenta Zeffirelli - Quanto alla Traviata immagino sia per prudenza. Lei che ha avuto una gran carriera forse nello stato in cui è ora sente un confronto rischioso con il pubblico». Non è d'accordo Gianluigi Gelmetti, il direttore d'orchestra: «Sul fatto vocale non sono d'accordo. La Dessì ha una forma vocale eccellente. E come uomo devo ammettere che mi piace. Un appuntamento con la Dessi io lo prenderei». Ci vuole una seconda domanda a Zeffirelli per far emergere le vere motivazioni dell’esclusione: «La Dessì è magnifica per fare Alice ma non più Violetta, non è più vicina alla mia concezione di Violetta -dice Zeffirelli - ho visto le Violette di questa produzione, molto vicine alla mia idea di Violetta, che non è certo una signora ben piazzata con un marito che la cura sempre. Mi piace pensare ad una Traviata giovane, una cosa di ragazzi. Questa è forse la più bella Traviata che ho fatto, anche di più di quella che feci con la Callas, mi emoziono nel vedere questi due ragazzi con una vera credibilità. Il mio giudizio alla Dessi non è all'artista ma al fatto che non mi dia la Violetta che ho nel cuore».

INSULTA GIORNALISTA E DIFENDE BERLUSCONI - Già prima del giudizio sulla Dessì, Zeffirelli aveva scaldato l’atmosfera con insulti pesanti, a una giornalista Livia Bidoli, del sito di recensioni www.GothicNetwork.org, che ora minaccia una denuncia. Il regista raccontava di una Traviata all'Opera di Amburgo, con la festa di Violetta ambientata in una casa di prostitute che, dietro una parete trasparente, si vedono fare il bidet, e ha concluso: «del resto sono puttane, hanno bisogno di lavarsi, sono lì per fare cose, un po' alla Marrazzo». A questo nome la giornalista ha replicato con indignata violenza che lo stesso vale per Berlusconi, che non è ammissibile continuare a dire queste cose, che bisogna farla finita. A Zeffirelli, che gli chiedeva chi lei fosse, la donna ha risposto di essere della stampa e di aver partecipato alla manifestazione di sabato “No B-Day”. Lui allora si è scaldato ancor di più: «Lei sta insultando un suo amico e una persona di valore». La risposta arriva: «Non cominciamo con questa storia – dice la giornalista - , allora anche come il caso Berlusconi, che ha un casino a casa sua. Stiamo in piena crisi di governo e c'è chi si fa i casini». A questo punto il regista ha perso la pazienza ed è passato agli insulti: «Questo è un teatro serio, vada via mascalzona, cretina, lei è una stronza, vada a fare in culo, lei non ha cittadinanza qui, non si deve permettere, Berlusconi è un amico mio è un uomo straordinario».


http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_dicembre_10/zeffirelli_furioso_deleo-1602135254443.shtml

martedì 8 dicembre 2009

Trionfo barese!!!

Un paio di articoli sulla Turandot che domenica sera ha riaperto il "nuovo" Teatro Petruzzelli di Bari:



domenica 6 dicembre 2009

TURANDOT in diretta questa sera su Radio Tre!


"Domenica 6, alle 20.30, dopo lunghi anni di restauri e vicende giudiziarie seguiti all'incendio del 1991, l'ente lirico di Bari riprende la sua attività: il 6 dicembre sarà la Turandot a inaugurare la prima stagione d'opera completa del nuovo Teatro Petruzzelli. La regia dell'opera di Giacomo Puccini sarà curata da Roberto De Simone in un evento concepito per celebrare la riapertura dello storico teatro pugliese. Parlare del mondo magico della Turandot significa allo stesso tempo attraversare il globo alla ricerca di atmosfere che si intrecciano le une alle altre in una simbiosi perfetta tra le culture più disparate che hanno influenzato l'autore al momento della composizione. La prima rappresentazione avvenne al Teatro alla Scala di Milano, il 26 aprile 1926, due anni dopo la morte di Puccini, grazie anche alla collaborazione del maestro Franco Alfano il quale lavorò sugli appunti di Puccini per portare a compimento l'opera ultima del grande compositore."

La locandina:

PERSONAGGI e INTERPRETI
Turandot: Martina Serafin
Calaf: Fabio Armiliato
Liù: Roberta Canzian
Timur: Alessandro Guerzoni
Ping: Domenico Colaianni
Pang: Cristiano Olivieri
Pong: Stefano Pisani
Altoum: Max Renè Cosotti
Un mandarino: Antonio Muserra
Il Principe di Persia: Raffaele Pastore

Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari
Coro delle voci bianche del Conservatorio Niccolò Piccinni
Maestro del Coro: Franco Sebastiani
Maestro del Coro delle Voci Bianche: Emanuela Aymone
direttore: Renato Palumbo

regia: Roberto De Simone
scene: Nicola Rubertelli
costumi: Odette Nicoletti

Ecco il link per l'ascolto: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/popup/player_radio.html?v=3

mercoledì 2 dicembre 2009

"Io, al Petruzzelli darò la mia prima voce a Calaf" (intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ecco l'intervista di Livio Costarella uscita ieri su La Gazzetta del Mezzogiorno:


Buona lettura!

"Turandot apre in maniera grandiosa la stagione monegasca"


Scrigno ideale, il Forum Grimaldi doveva accogliere almeno una volta l’ultimo capolavoro di Puccini che ha aperto in maniera così grandiosa la stagione del Principato, come lussuoso regalo offerto in occasione della Festa nazionale. Opera complessa, dal carattere monumentale e implacabile, dominata dalla schiacciante personalità del title-role (che appare alla duecentocinquantesima pagina dello spartito!), Turandot, la cui sagoma muta poi minacciosa, incombe da un'estremità all'altra dell'opera, non tollera l'approssimazione o la mediocrità. Occorre per questo vulcanico peplum giocare schietti la carta della super produzione, perfino del grand guignol. Ora che i registi traspongono, riattualizzano, modernizzano, tradiscono senza limite, lo spettacolo firmato originariamente da Chen Kaige per il Palau des Arts Reina Sofia di Valencia è un successo. Con, in più, questa costante abilità dell'arte di far vedere e comprendere, cioè di contribuire largamente alla credibilità psicologica e teatrale delle situazioni di questo crudele racconto, anche sanguinario, che si sfoglia allora come un sontuoso e colorato racconto esotico di fate, che ci fa accomodare nella prima classe di un favoloso, fantasmagorico viaggio in un Cina fuori dal tempo.

I costumi autentici (Chen Ton Xun) e le scene (Liu Qing), le luci poetiche, soprannaturali di Albert Faura rimandano anch'essi ai sogni. Siamo davvero in un manga sontuoso ed irreale, vitaminizzato dalla più inventiva musica del verista in capo Puccini.
Non si esce indenni, ma come storditi, dalla rappresentazione, tanto quello che compare sulla scena è di una fluidità, di una progressione drammatica costante, avvincente dall’inizio alla fine, con questa gestione delle masse degna dei migliori show “made in Broadway”. Anche le ultime pagine, che non sono di mano di Puccini (si percepisce con rimpianto come una carenza strutturale tra testo e orchestrazione), non sono mai sembrate così limpide.
Con i suoi impressionanti effettivi orchestrali e corali che conferiscono all’opera una grande potenza emozionale, noi non demordiamo: per Turandot servono delle grandi voci la cui ampiezza permetterà di cantare naturalmente, senza quegli sforzi che producono una perdita della qualità del canto e dell’organo.
Col suo timbro di bronzo, Ramaz Chikviladze, dà vita ad un imponente e degno Timur. Dei tre ministri, onorevoli come si addice a dei mandarini, uno dopo l’altro ammantati di broccati o di garze cremose, il Ping di Giorgio Caoduro e il Pang di Norbert Ernst fanno del loro meglio per non schiacciare Florian Laconi (Pong).

Specialista del ruolo un po’ ovunque sul pianeta, Sylvie Valayre, sbriga la sua parte con diabolica intelligenza. Dardeggiando brillantemente i suoi si e do, il soprano disegna altrove più una ragazzina capricciosa che una principessa altera, inaccessibile e nevrotica. Ci si aspetta un iceberg cinese, ma qui si ha un ghiacciolo… Peraltro proprio carino e da sgranocchiare…

La simpatica coppia (nella vita come sulla scena) Daniela Dessì-Fabio Armiliato è semplicemente entusiasmante, superlativa! Daniela Dessì, seducente nella sua spontaneità, con una bella padronanza degli acuti tenuti sul fiato, delinea una toccante Liù. Fabio Armiliato infine canta un Calaf con disarmante facilità. C’è tutto: bagliore solare del timbro, orgoglio e dolcezza, vicino al massimo al testo musicale e alle sue sfumature, generosità, raffinata musicalità, sincerità. Ecco un tenore della stirpe di Gigli, Corelli oppure altri Del Monaco!

Osando Puccini in una dimensione da cerimonia funebre, tragica, lunare, Jacques Lacombe rivela un nuovo Puccini! Da tanto tempo la finezza, la ricchezza orchestrale e corale dell’opera non venivano così sontuosamente esaltate. Alla testa della Philarmonique de Monaco (fantastica), dei cori di casa rinforzati dalla falange di Montpellier (dall’esemplare generosità), il direttore originario del Québec, ha donato una lettura spettacolare ma sempre rispettosa delle diafane sfumature d’una partitura magica, unica, soprannaturale. Domanda per un campione: “Qual è dunque quell’opera esotica contemporanea del Wozzek d’Alban Berg?”…

Christian Colombeau
La Théatrotèque, 23/11/2009


jeudi 19 novembre 2009(sur invitation du Palais)
dimanche 22 novembre 2009
mardi 24 novembre 2009 (Monaco-UNESCO Gala 60e anniversaire)
Monte-Carlo, Forum Grimaldi

TURANDOT

direction musicale: JACQUES LACOMBE
mise en scène: CHEN KAIGE

LA PRINCESSE TURANDOT: Sylvie Valayre
CALAF: Fabio Armiliato
LIU': Daniela Dessì
PING: Giorgio Caoduro
PANG: Norbert Ernst
PONG: Florian Laconi
L'EMPEREUR ALTOUM: Guy Gabelle
TIMUR: Ramaz Chikviladze
UN MANDARIN: Gianfranco Montresor

Choeur de l'Opéra de Monte-Carlo; Stefano Visconti
Choeur de l'Opéra national de Montpellier Languedoc Rousillon; Noelle Geny
Choeur d'enfant de l'Académie de Musique Ranier III
Orchestre Philarmonique de Monte-Carlo