venerdì 31 ottobre 2008

Fabio ricorda Franco Corelli


Da La Gazzetta di Parma del 31 ottobre 2008

Ricordando Franco Corelli tra registrazioni e super ospiti
Un ricordo commosso di Franco Corelli da parte di coloro che lo conobbero come uomo e di quelli che ne ammirarono l’arte, si è svolto nella Sala Verdi del Conservatorio «Boito» di Parma mercoledì sera, nel quinto anniversario della sua morte. Alla serata, presentata da Paolo Zoppi del Club dei 27, hanno partecipato Marina Boagno, biografa del celebre tenore, l’editore Giuseppe Azzali e le star della lirica Daniela Dessì, Fabio Armiliato e, in collegamento telefonico da Zurigo dove era impegnata in «Aida», il soprano (sic) Anna Maria Chiuri che fu allieva di Corelli. Tutti hanno voluto ricordare l’estrema semplicità di questo uomo, la sua timidezza, il suo perfezionismo spinto agli estremi, tanto che finì per non interpretare mai alcuni ruoli per cui non si sentiva abbastanza pronto. Tra questi, il rimpianto di tutti è stato di non averlo potuto ascoltare in «Otello», ma Paolo Zoppi ha riservato una sorpresa tirando fuori, come un mago dal cilindro, un video inedito, concesso dalla Hardy Classic, in cui il tenore cantava proprio un brevissimo spezzone dell’opera verdiana. D’altra parte i personaggi che interpretò furono sempre apprezzati da critica e pubblico proprio per la profonda penetrazione del cantante nelle pieghe più intime dei loro caratteri. Amatissimo per esempio il suo Don José che già al debutto, nel 1951, fu descritto dal critico Giuseppe Pugliese come «Una delle affermazioni migliori della stagione». Fabio Armiliato, accompagnato al pianoforte dal maestro Raffaele Cortesi, ha dedicato alla memoria di Corelli la canzone napoletana che lui amava interpretare «I' te vurria vasà», mentre Daniela Dessì, reduce dal clamoroso successo riscosso in «Tosca» al Comunale di Firenze, ha ricordato l’amore che nutriva sin da bambina per quel tenore «così bello» che poi, quando lo conobbe di persona, divenne «nume tutelare» dell’amore tra lei e Fabio Armiliato. La serata, organizzata dal Cral Cariparma, sezione Amici della Musica Lirica, è proseguita con la presentazione della nuova edizione della biografia «Un uomo, una voce» di Marina Boagno e Gilberto Starone (Azzali editore). Hanno coronato la serata registrazioni storiche dell’amatissimo tenore: standing ovation del pubblico in sala. Tra questo, erano presenti il figlio di Mario Del Monaco e i rappresentanti delle istituzioni musicali cittadine Corale Verdi, Club dei 27 e Parma Lirica.

5 commenti:

Mario Cavaradossi ha detto...

Aggiungo l' articolo di G. Cesaretti apparso, il 29 ottobre, sull' edizione anconetana de "Il Messaggero":

"Sono tra i cantanti più richiesti e apprezzati del momento e interverranno stasera, al Conservatorio di Parma, alla celebrazione per il quinto centenario della scomparsa di Franco Corelli che vedrà la presentazione della nuova biografia del grande tenore anconetano a cura di Marina Boagno: sono Fabio Armiliato e Daniela Dessì, celebre coppia lirica dei nostri tempi, che abbiamo raggiunto al telefono.
Cosa ha insegnato a voi Franco Corelli e cosa ha lasciato in eredità ai giovani?
Armiliato: «Franco Corelli è un modello importantissimo, lo ho conosciuto come insegnante e posso “vantarmi” di aver avuto con lui un rapporto speciale: più che lezioni le sue erano splendide conversazioni. Era una fanatico della tecnica vocale e teneva in gran considerazione lo studio e il perfezionismo, al punto da essere fin troppo esigente con se stesso».
Dessì: «Credo che il suo messaggio più importante sia stato il suo eccellente professionismo: Corelli non cantava mai nulla di cui non si sentisse assolutamente sicuro e anche in questo era alla continua ricerca di migliorarsi».
In effetti le testimonianze fonografiche permettono di seguire l'intero iter della carriera di Corelli e della sua evoluzione vocale, fino al ritiro (avvenuto con la voce intatta )
Dessì: «Lo trovo un grande gesto di rispetto verso il pubblico: anche in questo si rivela il suo grande professionismo e la sua grande consapevolezza dello studio!»
Armiliato: «Quello che mi impressiona di Corelli è la sua capacità di imbrigliare una voce ampia, sonora, cercando non solo il suono sul fiato, ma anche incredibili smorzature e filati: ascoltando le sue prime registrazioni si nota anche la presenza di un vibrato stretto che Corelli, con tantissimo studio, riuscì a togliersi grazie all'appoggio perfetto sul fiato. È molto emozionante parlare di lui e intervenire alla presentazione di un libro che omaggia questo grande uomo e grande artista».

Testa ha detto...

Davvero una piacevole serata in ricordo di un grandissimo tenore.
Non potevano che essere Fabio e Daniela migliori testimoni di questo anniversario.

ClaudiaO. ha detto...

Graaande Fabiooo!!!

Uffa, che peccato non aver potuto esserci!!!

flipstinger ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
flipstinger ha detto...

Corelli was absolutely gorgeous!

If he was not a great opera figure, he most definitely could have made it as a model. what a hunk!