domenica 5 luglio 2009

"Festival lirico, questa sera c'è l'Aida: «L'Arena è il posto ideale per interpretarla»" (intervista al quotidiano L' ARENA)


"Verona. Quarta recita di Aida, questa sera (alle 21.15) in Arena, nella rievocazione storica del 1913, con la direzione di Daniel Oren, la regia di Giancarlo de Bosio e la coreografia di Susanna Egri. A interpretare il Re è Carlo Striuli, Amneris è Trichina Vaughn, Ramfis è Orlin Anastassov. Nella parte di Amonasro, Silvano Carroli. Concludono la loro prima presenza areniana in Aida i due protagonisti della vicenda, Daniela Dessì (Aida) e Fabio Armiliato (Radames): uniti nella vita e per il capolavoro verdiano.
Dopo tante rappresentazioni condivise, cosa vi spinge a interpretare ancora quest'opera?
L'Arena- risponde Dessì- è l'unico posto al mondo dove si realizza la vera Aida. Io l'ho già cantata nelle edizioni del 1997 - al mio debutto con la regia di De Bosio - nel 2001 e 2002, ma è la prima volta che la canto a Verona, vicino a Fabio.
Un'Aida che si sta avvicinando alla meta centenaria del 1913: ci arriveremo?
Sono sicuro di sì- commenta Armiliato-. Basta non lasciarsi travolgere dal solito pessimismo. Certamente i gusti cambiano e bisogna tenerne conto. Personalmente, non ho niente contro il rock e il pop: sono tipologie musicali che hanno diritto di esistere e di esprimersi. L'importante è concedere ad ogni realtà artistica il proprio spazio e consentire al pubblico di accedervi. L'opera è un grande momento di intrattenimento e il pubblico deve essere adeguatamente istruito per avvicinarla con cognizione. Ma è anche un grande mezzo con il quale far circuitare la tradizione italiana per la canzone, la melodia, la nostra lingua. Il mondo del pop, comunque, riserva sempre molto rispetto alla lirica. Ce ne accorgiamo quando facciamo i grandi concerti all'aperto, dove i giovani rimangono a bocca aperta e capiscono la differenza tra la "loro" musica e quella che gli proponiamo.
C'è qualche novità interpretativa in questa Aida?
C'è sempre del nuovo se lo si vuol trovare,- chiarisce Dessì-, perché questa straordinaria partitura si presta in maniera unica, anche nel modo di svolgersi teatralmente. La capacità di avere questo legame in scena è sicuramente esaltato dal nostro vivere insieme nella vita. È fondamentale far capire che il dramma sia sempre credibile e che noi siamo impegnati per la verità della scena.
Come giudicate la vostra condizione? Migliorata dall'ultima prestazione areniana di Madama Butterfly del 2006?
Sicuramente più matura, anche rispetto all'Aida del 2001 per il mio caso, più matura nel pensare e nello studiare i vari personaggi- sostiene Armiliato-. Per Dessì, Madama Butterfly è opera riservata a spazi più limitati, più intimi, mentre Aida è per antonomasia è opera da Arena. Cantarla insieme è una condizione ideale.
Questa sua Aida è più legata allo stato o all'amore per il suo uomo?
All'amore del suo Radames - dice la cantante - anche se è un sentimento contrastato e difficile, sempre in bilico. Lei cerca di scegliere la salvezza della patria, ma poi torna all'amore per lui. È una lotta pari. Ma sempre di amore si tratta.
E Radames? È davvero un traditore per amore?
Radames è un uomo politico,- interviene Armiliato-, investito della sua carica, che vuole emancipare Aida, ma che ha grande rispetto per il proprio dovere e per la propria dignità. Anche in questo caso i sentimenti sono sempre in bilico.
A quando una nuova Amneris?
L'ho sempre sognata,- conclude Dessì-. Proprio per questo straordinario personaggio mi sono avvicinata alla lirica. Vediamo. Prima o poi forse verrà anche la sua ora.
Per il prossimo anno avete altre "idee" areniane?
Credo che possiamo dire fin d'ora che il nostro obiettivo sarà Il Trovatore, un altro grande capolavoro, di passioni e di forti ideali."


Gianni Villani, L' Arena; 04/07/2009

http://www.larena.it/dossiers/Temi%20Continuativi/122/353/66889/

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