lunedì 31 maggio 2010
E la tartana arriva finalmente a Genova!
E' grande l'attesa per il ritorno a Genova, loro città natale, di Fabio Armiliato e Daniela Dessì. E il menù previsto per questa importante occasione è decisamente da acquolina in bocca: due recite di gala (8 e 10 giugno) di Tosca, l'Opera che maggiormente ha contribuito a renderli famosi in tutto il mondo, incoronandoli il Mario Cavaradossi e la Floria Tosca di riferimento di questi anni.
Proprio quest'anno, tra l'altro, ricorrono i 110 anni dalla prima esecuzione assoluta del Capolavoro pucciniano e così viene riproposto, in coproduzione col Teatro dell'Opera di Roma, l'allestimento "originale" con le preziose scene di Adolf Hohenstein. Un'occasione in più per non lasciarsi scappare questo evento!
Per chi comunque proprio non riuscisse a raggiungere la Superba, è prevista, in alcune sale cinematografiche (l'elenco sarà pubblicato a breve) italiane ed europee, la tramissione in diretta della recita del 10 giugno.
Ecco infine un'intervista uscita sull'edizione genovese del quotidiano La Repubblica di domenica 30 maggio 2010:
mercoledì 26 maggio 2010
A Fabio Armiliato e Daniela Dessì il "Flaviano d'argento"!
"Giovedì 27 maggio alle ore 18.00 presso l'Auditorium E.Montale del Teatro Carlo Felice il celebre musicologo Alberto Cantù presenterà al pubblico l'opera Tosca.
La conferenza illustrativa Modernità di Tosca sarà preceduta da un breve incontro informale tra pubblico e il relatore con il Tea Time House Opera, il tè delle cinque offerto da Garisenda Ricevimenti.
A conclusione della conferenza l'associazione Il salotto della musica Flaviano Labò conferirà il premio Flaviano d'argento al soprano Daniela Dessì e al tenore Fabio Armiliato, interpreti principali dell'opera, due genovesi che si sono distinti nel mondo dell'arte.
Genova, 26 maggio 2010
L'Ufficio Stampa"
Per ulteriori informazioni potete consultare la sezione comunicati stampa del sito del Teatro Carlo Felice.
lunedì 24 maggio 2010
La LUISA MILLER "made in Italy" incanta Zurigo!
Dal nostro inviato a Zurigo:
"Luisa Miller è l’opera verdiana che viene tradizionalmente riconosciuta come ideale ponte fra le opere del primo periodo del “giovane Verdi” ed il Verdi della maturità e che anticipa di pochi anni il suo massimo picco di fama con la triade Rigoletto, La Traviata e Il Trovatore.
Per contenuti musicali espressi, si potrebbe comunque già considerarla come ideale inizio di questo secondo periodo. Presenta una tessitura musicale decisa e sicura che porta ancora con sè alcuni elementi del belcanto in stile quasi “donizettiano”, ma che già rivela molte anticipazioni di quanto poi Verdi realizzerà completamente nella sua maturità compositiva.
Luisa Miller mancava dal 1998 nel cartellone dell'Opernhaus della città svizzera.
In questa occasione viene ripresentata in una veste completamente nuova con la regia di Damiano Michieletto, uno dei più interessanti giovani talenti italiani, completata dai costumi d'epoca disegnati da Carla Teti e dalle splendide e geniali scene firmate da Paolo Fantin.
Un cast di produzione tutto nostrano e nomi di primissimo ordine che sulla carta garantivano assoluta affidabilità ed ingegno, come in effetti sarà confermato all’apertura del sipario.
L’attesa per il ritorno di questa Opera, è stata resa ancor più accattivante dal cast musicale proposto.
In primis il debutto assoluto di Fabio Armiliato nel ruolo di Rodolfo; poi la presenza nel cast di stelle di prima grandezza, a partire dal baritono Leo Nucci e dal soprano Barbara Frittoli nel tittle-role.
Ben nove recite presenti in cartellone con questo cast davvero straordinario.
La nostra recensione si riferisce alla recita del 21 Aprile 2010
Bellissima prova del soprano Barbara Frittoli in questo difficile ruolo per la varietà di aspetti vocali impervi che presenta. Voce chiara, pulita e tecnicamente ineccepibile soprattutto nella zona acuta, vero suo punto di forza, ma anche nella zona grave e nei centri, sempre ben focalizzata e presente. Un’artista completa che convince in ogni momento dell’opera, dalla prima difficilissima aria di sortita, risolta con accuratezza e arricchita di colori e sfumature, allo splendido concertato ed in tutti gli impegnativi duetti risolti con grande bravura, sino allo struggente drammatico finale che il soprano tinge di tinte drammatiche sottoponendo la sua voce ad un cambio radicale di forma ed estensione con risultati entusiasmanti.
Fabio Armiliato debutta con sicurezza il ruolo di Rodolfo affidandosi alla sua consolidata tecnica di canto e alla sua raffinatezza stilistica per presentarci un personaggio definito e reale in tutti i suoi aspetti caratteriali.
Bravissimo nella prima parte dell’opera di stampo più belcantistico e nel concertato del primo atto che porta al difficile finale dello stesso, brillantemente risolto, per poi raggiungere l’apice della sua performance nella nota ed attesa aria “Quando le sere al placido”, magistralmente interpretata ed accolta da numerosi applausi, iniziata con uno splendido recitativo ricco di accenti e incisività sulla parola cantata e resa ancor più viva e presente nel cantabile dal magnifico utilizzo delle mezze voci, calibrate e pulite, che bene si sposano in questa raffinata tessitura verdiana. Vibrante l’esecuzione della successiva cabaletta, vero e proprio pezzo di bravura.
Chiude la sua interpretazione con un palpitante finale di Opera con lo splendido duetto del terzo atto che par proprio fatto e cucito su misura per lui, per qualità di resa interpretativa, bellezza di emissione fatta di colori decisi e generosità interpretativa. Armiliato mette così a pieno segno e titolo, un altro personaggio verdiano dopo essersi già imposto nel tempo con gli altri personaggi (ben 15 con quest’ultimo di Rodolfo) interpretati tutti con una resa vocale ed un’efficacia impressionante.
Leo Nucci presenta da par suo un Miller orgoglioso e dallo spiccato senso paterno per la figlia Luisa. Impeccabile nell’aria “Sacra la scelta è d'un consorte” e cabaletta del 1’atto conclusa con un lunghissimo splendido acuto che scatenal’entusiasmo del pubblico; Nucci si può sintetizzare come uno dei più grandi Baritoni verdiani della storia italiana ed ancor oggi in pieno possesso delle sue eccellenti qualità vocali.
Nei panni del Conte Walter, Lazlo Polgar, al cospetto di una presenza scenica di indubbio valore non convince appieno vocalmente: la Sua aria d’apertura è nel complesso ben cantata nei centri e nella zona medio-alta ma appena la tessitura spinge o nella zona acuta o nell’estrema zona grave il suo strumento vocale non sempre trova la giusta posizione.
Rubèn Drole nelle infami vesti del castellano Wurm, è protagonista di una buona prova in un ruolo dove il giovane basso mostra ottime qualità interpretative e che anche vocalmente lascia intendere qualità davvero molto promettenti.
Buona la prova del coro e dell’orchestra che sotto l’ottima attenta direzione di Massimo Zanetti è stata nel complesso convincente e sicura.
Avvincente la regia di Damiano Michieletto che ha il merito di riuscire a “raccontare” le diverse ambientazioni con dei rapidi e geniali cambi di scena. Un modo intelligente di coniugare innovazione tecnologica e modernità con la tradizione (splendidi i costuni di Carla Teti) che indica un cammino da seguire con attenzione per una narrazione che non distoglie lo spettatore dall’interesse musicale e lo arricchisce di un’intelligente cornice scenografica.
Da vedere forse più volte per poter cogliere in maniera completa il buon gusto e le scelte.
Un successo assoluto quindi per questa Luisa Miller che ci ha regalato l’Opernhaus di Zurigo!!!
I protagonisti sono dovuti più volte uscire al proscenio richiamati insistentemente a suon di applausi da un pubblico, quello di Zurigo, tradizionalmente esigente ma letteralmente in delirio nell’occasione soprattutto per i tre attesi protagonisti Frittoli, Armiliato e Nucci, ma anche per tutti gli artefici di questo straordinario successo."
18, 21, 23, 25, 28 aprile, 02, 05, 07, 16 maggio 2010
Zurich, Opernhaus
LUISA MILLER
LUISA MILLER: Barbara Frittoli
RODOLFO: Fabaio Armiliato
MILLER: Leo Nucci
FEDERICA: Liliana Nikiteanu
IL CONTE DI WALTER: Laszlo Polgàr
WURM: Ruben Drole
LAURA: Agnieszka Adamczak
UN CONTADINO: Alejandro Lárraga
Ed ecco infine qualche assaggio da youtube:
- "Quando le sere al placido...L'ara o l'avello"
- Finale, prima parte; Finale, seconda parte
"Luisa Miller è l’opera verdiana che viene tradizionalmente riconosciuta come ideale ponte fra le opere del primo periodo del “giovane Verdi” ed il Verdi della maturità e che anticipa di pochi anni il suo massimo picco di fama con la triade Rigoletto, La Traviata e Il Trovatore.
Per contenuti musicali espressi, si potrebbe comunque già considerarla come ideale inizio di questo secondo periodo. Presenta una tessitura musicale decisa e sicura che porta ancora con sè alcuni elementi del belcanto in stile quasi “donizettiano”, ma che già rivela molte anticipazioni di quanto poi Verdi realizzerà completamente nella sua maturità compositiva.
Luisa Miller mancava dal 1998 nel cartellone dell'Opernhaus della città svizzera.
In questa occasione viene ripresentata in una veste completamente nuova con la regia di Damiano Michieletto, uno dei più interessanti giovani talenti italiani, completata dai costumi d'epoca disegnati da Carla Teti e dalle splendide e geniali scene firmate da Paolo Fantin.
Un cast di produzione tutto nostrano e nomi di primissimo ordine che sulla carta garantivano assoluta affidabilità ed ingegno, come in effetti sarà confermato all’apertura del sipario.
L’attesa per il ritorno di questa Opera, è stata resa ancor più accattivante dal cast musicale proposto.
In primis il debutto assoluto di Fabio Armiliato nel ruolo di Rodolfo; poi la presenza nel cast di stelle di prima grandezza, a partire dal baritono Leo Nucci e dal soprano Barbara Frittoli nel tittle-role.
Ben nove recite presenti in cartellone con questo cast davvero straordinario.
La nostra recensione si riferisce alla recita del 21 Aprile 2010
Bellissima prova del soprano Barbara Frittoli in questo difficile ruolo per la varietà di aspetti vocali impervi che presenta. Voce chiara, pulita e tecnicamente ineccepibile soprattutto nella zona acuta, vero suo punto di forza, ma anche nella zona grave e nei centri, sempre ben focalizzata e presente. Un’artista completa che convince in ogni momento dell’opera, dalla prima difficilissima aria di sortita, risolta con accuratezza e arricchita di colori e sfumature, allo splendido concertato ed in tutti gli impegnativi duetti risolti con grande bravura, sino allo struggente drammatico finale che il soprano tinge di tinte drammatiche sottoponendo la sua voce ad un cambio radicale di forma ed estensione con risultati entusiasmanti.
Fabio Armiliato debutta con sicurezza il ruolo di Rodolfo affidandosi alla sua consolidata tecnica di canto e alla sua raffinatezza stilistica per presentarci un personaggio definito e reale in tutti i suoi aspetti caratteriali.
Bravissimo nella prima parte dell’opera di stampo più belcantistico e nel concertato del primo atto che porta al difficile finale dello stesso, brillantemente risolto, per poi raggiungere l’apice della sua performance nella nota ed attesa aria “Quando le sere al placido”, magistralmente interpretata ed accolta da numerosi applausi, iniziata con uno splendido recitativo ricco di accenti e incisività sulla parola cantata e resa ancor più viva e presente nel cantabile dal magnifico utilizzo delle mezze voci, calibrate e pulite, che bene si sposano in questa raffinata tessitura verdiana. Vibrante l’esecuzione della successiva cabaletta, vero e proprio pezzo di bravura.
Chiude la sua interpretazione con un palpitante finale di Opera con lo splendido duetto del terzo atto che par proprio fatto e cucito su misura per lui, per qualità di resa interpretativa, bellezza di emissione fatta di colori decisi e generosità interpretativa. Armiliato mette così a pieno segno e titolo, un altro personaggio verdiano dopo essersi già imposto nel tempo con gli altri personaggi (ben 15 con quest’ultimo di Rodolfo) interpretati tutti con una resa vocale ed un’efficacia impressionante.
Leo Nucci presenta da par suo un Miller orgoglioso e dallo spiccato senso paterno per la figlia Luisa. Impeccabile nell’aria “Sacra la scelta è d'un consorte” e cabaletta del 1’atto conclusa con un lunghissimo splendido acuto che scatenal’entusiasmo del pubblico; Nucci si può sintetizzare come uno dei più grandi Baritoni verdiani della storia italiana ed ancor oggi in pieno possesso delle sue eccellenti qualità vocali.
Nei panni del Conte Walter, Lazlo Polgar, al cospetto di una presenza scenica di indubbio valore non convince appieno vocalmente: la Sua aria d’apertura è nel complesso ben cantata nei centri e nella zona medio-alta ma appena la tessitura spinge o nella zona acuta o nell’estrema zona grave il suo strumento vocale non sempre trova la giusta posizione.
Rubèn Drole nelle infami vesti del castellano Wurm, è protagonista di una buona prova in un ruolo dove il giovane basso mostra ottime qualità interpretative e che anche vocalmente lascia intendere qualità davvero molto promettenti.
Buona la prova del coro e dell’orchestra che sotto l’ottima attenta direzione di Massimo Zanetti è stata nel complesso convincente e sicura.
Avvincente la regia di Damiano Michieletto che ha il merito di riuscire a “raccontare” le diverse ambientazioni con dei rapidi e geniali cambi di scena. Un modo intelligente di coniugare innovazione tecnologica e modernità con la tradizione (splendidi i costuni di Carla Teti) che indica un cammino da seguire con attenzione per una narrazione che non distoglie lo spettatore dall’interesse musicale e lo arricchisce di un’intelligente cornice scenografica.
Da vedere forse più volte per poter cogliere in maniera completa il buon gusto e le scelte.
Un successo assoluto quindi per questa Luisa Miller che ci ha regalato l’Opernhaus di Zurigo!!!
I protagonisti sono dovuti più volte uscire al proscenio richiamati insistentemente a suon di applausi da un pubblico, quello di Zurigo, tradizionalmente esigente ma letteralmente in delirio nell’occasione soprattutto per i tre attesi protagonisti Frittoli, Armiliato e Nucci, ma anche per tutti gli artefici di questo straordinario successo."
18, 21, 23, 25, 28 aprile, 02, 05, 07, 16 maggio 2010
Zurich, Opernhaus
LUISA MILLER
LUISA MILLER: Barbara Frittoli
RODOLFO: Fabaio Armiliato
MILLER: Leo Nucci
FEDERICA: Liliana Nikiteanu
IL CONTE DI WALTER: Laszlo Polgàr
WURM: Ruben Drole
LAURA: Agnieszka Adamczak
UN CONTADINO: Alejandro Lárraga
Ed ecco infine qualche assaggio da youtube:
- "Quando le sere al placido...L'ara o l'avello"
- Finale, prima parte; Finale, seconda parte
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