giovedì 25 giugno 2009

Recensione del nuovo dvd "Francesca da Rimini" (dal mensile L' OPERA)


"Andata in scena nel 1914, quando ormai volgeva al termine l' ultima stagione felice dell' opera italiana, Francesca da Rimini non ha mai conquistato il cuore del pubblico. Non fece paura a Puccini né ai titoli più conosciuti di Casa Sonzogno.
Il soggetto è suggestivo, la storia è intrigante, la musica è sapiente, specie in tutti quegli episodi falso medioevali che circondano il dramma dei protagonisti.. Eppure qualcosa le manca: le difetta la frase che conquista, pecca di un intellettualismo provinciale tipico di un' italietta che fece del divino Gabriele il suo vate, rimane un esperimento altissimo, ma incompiuto.
La presente edizione viene a rinverdire una discografia risicata, dove l' unico disco importante è rappresentato dall' edizione Rca con la Kabaivanska. Purtroppo qualcuno ebbe la sciagurata idea di affidare Paolo a Matteuzzi che non c' entra nulla con la vocalità del personaggio.
Per il resto ci rimane una selezione Decca con Del Monaco la Olivero. Pessimo lui, eccezionale lei. C' è poi un discreto Duetto, "Inghirlandata di violette", con Tebaldi e Corelli in un tardivo recital degli anni Settanta. Non mancano dei live, una vetusta Cetra con la Caniglia, ma nessuna registrazione di riferimento.
Lo spettacolo è quello dello Sferisterio di Macerata. Gasparon risolve il rebus del difficile palcoscenico con una struttura centrale che ospita un lussuoso ambiente in stile ravennate. Con giusta scelta presta a Francesca un figurativismo dannunziano che vira verso architetture e abiti di fasto imperiale, senza cadere nella trappola di un circostanziato medioevo.
L' odierna ripresa di Francesca ruota attorno a Daniela Dessì e Fabio Armiliato che hanno le carte in regola per fare rivivere la celebre coppia di amanti. Hanno il "physique du role" per essere credibili, hanno la vocalità adatta a sostenere la scrittura. In questo repertorio la Dessì trova il suo terreno d' elezione per la pertinenza stilistica: quella febbrile lussuria, quel lirismo estenuato fatto di chiaroscuri, di abbandoni, di mezzevoci. E' un' altra creazione del celebre soprano; con Tosca, Adriana, Maddalena può essere considerata tra gli esiti migliori della sua carriera.
Armiliato le risponde con un canto appassionato, partecipe e vibrante.
Ogni volta che ascolti questo tenore scopri lo studio attento dei pesi sonori, la continua ricerca di sfumature, il diuturno lavoro che gli consente di dare al canto una rotondità che in genere i tenori robusti non hanno. Mastromarino è un Gianciotto crudo e determinato, come la parte richiede. La corretta direzione orchestrale, conduce a buon esito uno spettacolo omogeneo ed un cast affiatato per un dramma dove le parti di fianco sono di vitale importanza. Nomineremo però il Malatestino di Ludha, la Biancofiore della Canzian e l' eccellente Giullare di Domenico Colaianni.
La ripresa e la registrazione sono abbastanza buone.
"

Giancarlo Landini, L'opera n. 238


FRANCESCA DA RIMINI

Tragedia in 4 atti di Gabriele D'Annunzio
Libretto di Tito Ricordi
Musica di Riccardo Zandonai

personaggi e interpreti:
FRANCESCA Daniela Dessì
PAOLO IL BELLO Fabio Armiliato
SAMARITANA Giacinta Nicotra
OSTASIO Giuseppe Altomare
GIANCIOTTO-GIOVANNI Alberto Mastromarino
GARSENDA Rossella Bevacqua
MALATESTINO Ludovit Ludha
SER TOLDO Francesco Zingariello
GIULLARE Domenico Colaiann
BIANCOFIORE Roberta Canzian
ALTICHIARA Francesca Rinaldi
ADONELLA Sabrina Modena
SMARAGDI Angela Masi

Orchestra Filarmonica Marchigiana; Maurizio Barbacini

Regia, scene e costumi: Massimo Gasparon

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