mercoledì 24 giugno 2009
Vieni, o guerriero vindice, vieni a gioir con noi!
Eroine coraggiose e risolute, che sfidano impavide la morte... ma che devono battere in ritirata di fronte ad un temporale estivo qualsiasi. E così, saltata la recita di Carmen prevista per venerdì scorso, il compito di inaugurare l' 87° Festival Lirico dell' Arena di Verona passa ad Aida, quartultima opera di Giuseppe Verdi.
Ed è tutto un luccicar di stelle, in platea ma soprattutto sul palco. Daniela Dessì che aveva affrontato il ruolo dell' eburnea principessa per l' ultima volta quattro anni fa a Parma, si riconferma Verdiana di gran lusso: la voce, grazie ad un' emissione immacolata, percorre senz' ombra di sforzo il difficile spazio, domina le ardue impennate drammatiche e si esalta in dolcissimi pianissimi nei momenti più lirici. Ma questo non basta, è altro quello che la rende davvero congeniale alla poetica del Genio di Busseto: quel suo "bruciare" in scena, quella verità che riesce a donare al dramma, quell' illuminare ogni singola frase di luce costantemente nuova... La Dessì non canta Aida, la Dessi E' Aida. Discorso analogo potremmo fare per Fabio Armiliato che già col perfetto "Celeste Aida" ci presenta il biglietto da visita di quello che sarà il suo Radames: giovane certo avezzo a sogni di gloria, ma soprattutto irrimediabilmente innamorato delle giovane Etiope. Bellissima la disperata chiusa del terzo atto, e struggente il finale in cui, ovviamente anche grazie ad una protagonista di tale statura, la commozione diventa palpabile.
Ambrogio Maestri è un Amonasro dalla linea vocale non propriamente intonsa, ma almeno ha dalla sua un tonnellaggio vocale che gli consente di delineare un personaggio tutto sommato convincente, nella sua maestosità. Spiace non poter affermare lo stesso per Tichina Vaughn (Amneris) e Giorgio Surian (Ramfis), le cui voci troppo spesso faticavano ad arrivare alle gradinate.
Lo spettacolo di De Bosio, "rievocazione dell' Aida del 1913" è quanto di più "areniano" si possa immaginare: scene sfarzose, movimenti minimali, recitazione d' antan: mi piace l' idea di questa Aida che, come in un vecchio fotogramma in bianconero va aggrappandosi a qualsiasi cosa gli capiti a tiro, sia suo padre, un braciere o una palma...
Dirigeva, con la consueta pesantezza, Daniel Oren, beniamino delle estati veronesi.
87° Festival dell' Arena di Verona
20 giugno 2009
AIDA di Giuseppe Verdi
personaggi e interpreti:
AIDA: Daniela Dessì
RADAMES: Fabio Armiliato
AMNERIS: Tichina Vaughn
AMONASRO: Ambrogio Maestri
IL RE: Carlo Striuli
RAMFIS: Giorgio Surian
UN MESSAGGERO: Angelo Casertano
SACERDOTESSA: Nicoletta Curiel
Orchestra e Coro dell' Arena di Verona
direttore: Daniel Oren
regia: Gianfranco De Bosio
rievocazione dell' Aida del 1913
Qualche assaggio video:
- "Se quel guerrier io fossi... Celeste Aida..."
- "Pur ti riveggo, mia dolce Aida..."
- "Aida..." "Tu non m' ami!"
- "La fatal pietra sovra me si chiuse... O terra, addio..."
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