mercoledì 15 dicembre 2010

Fabio Armiliato ospite speciale a "La barcaccia"!


Domani, giovedì 16 dicembre 2010, Fabio Armiliato parteciperà come ospite speciale alla puntata del programma radiofonico La barcaccia. L'appuntamento è quindi per le ore 13:00 su Radio Tre e sul sito http://www.rai.tv/dl/RaiTV/popup/player_radio.html?v=3.
Buon ascolto!

sabato 23 ottobre 2010

A Dessì e Armiliato il Premio Piastrella D'Oro!


"Il prossimo 25 Ottobre i due cantanti lirici italiani Daniela Dessi’ e Fabio Armiliato riceveranno al Teatro Carani di Sassuolo (ore 21) il Premio Piastrella d’Oro dell’Associazione Amici della Lirica del Circolo Sassolese. Per l’occasione si e’ organizzato un concerto a cui parteciperanno vari circoli musicali dell’Emilia Romagna.

Il Premio Piastrella d’Oro in passato e’ stato consegnato ad artisti del calibro di Renata Tebaldi, Mario del Monaco, Fiorenza Cossotto, Ruggero Raimondi, Piero Cappuccilli, Mirella Freni, Renato Bruson, Leo Nucci, Luciano Pavarotti, Sonia Ganassi, Alfredo Kraus, Placido Domingo e Raina Kabaivanska.

Dessi’ e Armiliato, ospiti d’onore della serata, riceveranno il premio dalle mani del sindaco di Sassuolo al termine del concerto, come riconoscimento alla loro arte. I due artisti sono in questi giorni a Parma dove domenica 24 ottobre canteranno l’ultima replica de I vespri siciliani, mentre in novembre si separeranno. Daniela Dessi’ volera’ a San Francisco per interpretare Madama Butterfly e Fabio Armiliato sara’ a Bilbao dove debuttera’ il ruolo di Corrado dell’opera Il Corsaro."

http://www.modena2000.it/2010/10/18/sassuolo-a-dessi-e-armiliato-il-premio-piastrella-doro/

sabato 9 ottobre 2010

I VESPRI SICILIANI in diretta TV!


Domenica 10 ottobre 2010 verrà trasmessa, in diretta dal Teatro Regio di Parma, la prima de I vespri siciliani con Fabio Armiliato, Daniela Dessì, Leo Nucci e Giacomo Prestia.
L'appuntamento è alle ore 20:00 su TV Parma oppure in streaming, oltre che dal sito dell'emittente emiliana, alla pagina http://wwitv.com/tv_channels/8020.htm .

Quale modo migliore per festeggiare i 197 anni di Giuseppe Verdi?!

lunedì 4 ottobre 2010

Don Alvaro non smette di incantare Vienna!


Tre riprese in meno di due anni. Un direttore ed un cast che, nelle parti principali, cambiano di volta in volta. Ormai possiamo affermare, con malcelato orgoglio, che per il pubblico viennese il binomio Fabio Armiliato-Don Alvaro sia diventato indissolubile.
Dopo aver assistito all’ultima delle recite de La Forza del Destino previste per questo settembre non possiamo che appoggiare totalmente la scelta dei vertici della Staatsoper. Lo squillo e l’attenzione per la parola del tenore genovese colpiscono fin dalle prime battute della sortita ma è, ovviamente, nel terzo atto che Fabio ha modo di dispiegare tutta la propria arte: l’aria “O tu che in seno agli angeli”, grazie ad un fraseggio sensibilissimo e ad una linea di canto meravigliosamente elegante, è accolta da una vera e propria ovazione. Ancora più convincente ci è parso il quarto atto in cui il bel duetto con il baritono viene tutto giocato su acuti dalla spavalderia quasi disarmante e commoventi mezze voci. Una prova davvero magistrale.
Notevole anche il restante cast maschile, guidato dal solido Don Carlo di Željko Lučić e da un veterano come Ferruccio Furlanetto nel ruolo del Padre Guardiano. Ben caratterizzato il Fra Melitone di Tomasz Konieczny.
Per quanto riguarda invece il versante femminile, i risultati non sono stati dei migliori. Il soprano olandese Eva-Maria Westbroek (Leonora), notevole wagneriana, non ci è sembrato, a causa di una certa fibrosità vocale, unita ad acuti non sempre a fuoco e alla dizione perfettibile, trovarsi perfettamente a proprio agio in questo repertorio. Fatichiamo poi a capire cosa possa spingere ad affidare a Nadia Krasteva la parte di Preziosilla ad ogni ripresa, se si esclude la giusta fisicità per indossare gli striminziti costumi da cowgirl previsti dal regista e si considerano i suoni non propriamente ortodossi emessi tanto nel registro grave, quanto e soprattutto in quello medio-acuto.
Philippe Auguin affronta la partitura (o quel che ne resta, visti i massicci tagli) con notevole piglio teatrale anche se, talvolta, eccede nelle sonorità.
Dello spettacolo di David Pountney continuiamo ad apprezzare la capacità di creare spazi ed ambienti con pochissimi elementi scenici ma, nonostante fosse la terza volta che ci trovavamo di fronte a questo allestimento, ci restano nascosti i significati delle scene con Preziosilla… se mai ce ne fossero.


27 settembre 2010
Wiener Staatsoper

LA FORZA DEL DESTINO

DON ALVARO: Fabio Armiliato
LEONORA: Eva-Maria Westbroek
MARCHESE DI CALATRAVA: Dan Paul Dumitrescu
DON CARLO: Željko Lučić
PADRE GUARDIANO: Ferruccio Furlanetto
FRA MELITONE: Tomasz Konieczny
PREZIOSILLA: Nadia Krasteva
MASTRO TRABUCO: Michael Roider
UN ALCALDE: Michael Wilder
UN CHIRURGO: Clemens Unterreiner
CURRA: Donna Ellen

Orchester der Wiener Staatsoper; Philippe Auguin

regia: David Pountney



Ed ora tutti pronti per I VESPRI SICILIANI al Festival Verdi 2010!

giovedì 30 settembre 2010

A Fabio Armiliato e Daniela Dessì il premio "Goffredo Petrassi"


Un altro prestigioso riconoscimento al bravissimo Fabio Armiliato! Domenica 26 settembre 2010 all'Auditorium Parco della Musica di Roma, è stato consegnato a Lui ed a Daniela Dessì l'importante premio in ricordo del Maestro Goffredo Petrassi, grande compositore del Novecento.
A condurre la kermesse Pippo Franco, affiancato da Salvatore Genovese, direttore artistico dell'Associazione Culturale G. Petrassi. Ospite d'onore e presidente della giuria di qualità, Ennio Morricone e tante altre le celebrità che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento: Renzo Arbore, Margherita Buy, Carlo Crivelli, Barbara De Rossi, Enrico Montesano, Roberto Prosseda, Massimo Ranieri, Bud Spencer, Guido Strazza, Uto Ughi e Bruno Vespa.

venerdì 10 settembre 2010

La stagione 2010-11 di FABIO ARMILIATO!

Arrivato settembre, il mese in cui la maggior parte dei teatri riapre dopo la pausa estiva, mi sembra utile fare un po’ mente locale sugli impegni di Fabio Armiliato in programma fino alla prossima primavera.

Tra qualche giorno, con la terza ripresa (cinque recite, dal 14 al 27) in meno di due anni de La Forza del Destino alla Wiener Staatsoper, si sigla definitivamente il connubio Fabio-Don Alvaro.
Per la fine del mese è invece attesa l’uscita in tutti negozi di dischi della nuova incisione de La Traviata (etichetta SoloVoce) con Daniela Dessì nel ruolo di Violetta e Claudio Sgura in quello di Giorgio Germont.

In ottobre eccoci a Parma per l’illustre Festival Verdi (10,13,17,20,24) con una nuova produzione firmata Pier Luigi Pizzi de I vespri siciliani. Accanto a Fabio, che ritorna al ruolo di Arrigo dopo ben ventidue anni, un cast di fulgenti stelle verdiane: Daniela Dessì (che dopo aver già affrontato la versione francese dell’Opera, ora si cimenta per la prima volta con quella italiana), Leo Nucci e Giacomo Prestia.
Il 30 inoltre si vola ad Helsinki per un concerto dedicato al grande Beniamino Gigli.

Il 13 novembre (repliche 16, 19 e 22), all’ABAO di Bilbao, Fabio debutta il suo quindicesimo ruolo verdiano: Corrado ne Il Corsaro, sotto la direzione del Maestro Renato Palumbo. Nel cast anche Maria Guleghina, Kristin Lewis e Luca Salsi.

Il mese di dicembre lo si vedrà invece nell’atteso ritorno, dopo sei anni, in Francesca da Rimini con Daniela Dessì, al Teatro Verdi di Salerno ( 8,11,14) e due concerti: uno in Vaticano (17) e l’altro a Caracas (22), in Venezuela, al fianco di Daniela Dessì e con la direzione del M° Gustavo Dudamel.

Il nuovo anno si apre (22, 28 e 30 gennaio) ancora nel segno di Verdi, con Un ballo in maschera all’Opéra de Monte-Carlo in cui, al fianco di Fabio, ci saranno Violeta Urmana, Ludovic Tézier ed Elisabetta Fiorillo.

Tra febbraio e marzo l’appuntamento sarà alla Staatsoper di Amburgo con I pagliacci (27/02 e 01,06,09,12/03): quasi un debutto visto che Fabio il ruolo di Canio l’ha portato in scena una sola volta, in una memorabile serata triestina del 2003.

Si arriva così ad aprile all’importantissimo ed atteso suo debutto come Otello (19,22,28/04 e 01,03,07,11/05), traguardo per tutti i grandi tenori, che vedrà Fabio al fianco di Daniela per ben sette recite, tra Belgio ed Olanda (Liegi, Heerlen e Charleroi).

Ultimo interessante appuntamento prima dell’estate è invece a Copenaghen dove Fabio tornerà a vestire i panni del principe Calaf in Turandot (26,29/05 e 01,05,08,11/06), uno dei ruoli che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.

Prepariamo quindi passaporti e valigia…si riparte!

giovedì 9 settembre 2010

Il PUCCINI FESTIVAL 2010 su Rai Tre!


Per il ciclo La Musica di Rai Tre, questa notte verrà trasmesso (per l'orario preciso meglio attenersi al sito) uno speciale dedicato al Festival Puccini 2010 in cui, tra l'altro, compariranno interviste a Fabio Armiliato e Daniela Dessì.
Buona visione!

mercoledì 11 agosto 2010

"Mettiamoci all'Opera" a Cortina d'Ampezzo!


Rimporto questa succulenta news uscita sul sito Cortina Incontra:
“Casta diva”, “Libiam ne’ lieti calici”, “Va pensiero”, La donna è mobile”. Come dire, il patrimonio musicale che in un modo o nell’altro è entrato non solo nelle orecchie ma nella vita stessa degli italiani. Una serata speciale all’Audi Palace, che per l’occasione trasforma la platea in un loggione – non necessariamente di melomani, ma almeno di curiosi – e il palco nel proscenio della Scala. Musica e storia si fonderanno in uno spettacolo, che da Verdi a Puccini, passando per Mascagni e tanti altri, ripercorrerà i fasti del genere musicale che ci ha fatto definire il paese del bel canto. Tutti in piedi, dunque, ad applaudire i nostri straordinari cantanti, la soprano Daniela Dessì e il tenore Fabio Armiliato (che nella vita sono moglie e marito), che accompagnati dal grande Lorenzo Arruga ci faranno ascoltare alcune di quelle arie che, come osserva lo stesso critico musicale, girando per il mondo ti fanno sentire orgogliosamente italiano. Con tanto di dotta spiegazione. Venite e che…“nessun dorma”.

http://www.cortinaincontra.it/appuntamenti/Pagine/Mettiamoci%20all%20opera.aspx

L'evento verrà anche trasmesso, a partire dalle ore 21:30 del 14 Agosto 2010, in diretta sul canale 901 di Sky ed in streaming sul sito Cortina Incontra.

Buona visione!

mercoledì 28 luglio 2010

E' nato il canale ufficiale su youtube!


E' finalmente disponibile su youtube un canale ufficiale, tutto dedicato a Fabio Armiliato, in cui trovare interviste, video inediti e d'archivio, registrazioni amatoriali: http://www.youtube.com/user/canalfabioarmiliato?feature=chclk

Buona visione!

domenica 25 luglio 2010

Or son cent'anni...


"Venerdì 16 luglio è andata in scena a Torre del Lago La Fanciulla del West nell’edizione del centenario dell’opera. Purtroppo questo capolavoro di Puccini rappresentato per la prima volta alla Metropolitan Opera di New York nel dicembre del 1910, non ha avuto negli anni il successo di pubblico che altri titoli dello stesso compositore, magari meno accattivanti, hanno conseguito. La Fanciulla del West tratta da un dramma teatrale dello scrittore David Belasco venne musicata da Puccini con una sensibilità tutta nuova per la caratterizzazione di un luogo e della sua natura così come dei personaggi che lo popolano. Si può dire senza presunzione che la Fanciulla del West apra la strada alla musica moderna (per me molto di più di quanto farà Turandot) per la sua estrema attualità che in alcuni passaggi lascia stupefatti; Puccini stesso la descrisse in una lettera a Sybil Seligman come la sua migliore creatura, ed a ragione. A questi richiami descrittivi nella parte orchestrale corrispondono delle scritture vocali di grande difficoltà sia tecnica che espressiva; al canto,infatti, bisogna donare la sensibilità dell’animo del personaggio e purtroppo non sempre le due cose vanno di pari passo, come si spererebbe. Il Festival proponeva una nuova produzione puntando sulle due stelle della lirica internazionale Daniela Dessì e Fabio Armiliato che hanno riscosso un vero trionfo; si affidava inoltre la regia alla tedesca Kirsten Harms, le scene allo scultore Franco Adami ed i costumi a Giovanna Fiorentini. L’allestimento nel suo complesso è stato accolto molto freddamente dal pubblico forse per incomprensioni nei confronti di soluzioni ed interpretazioni, soprattutto scenografiche, che andavano in altre direzioni rispetto alle indicazioni originali dell’ambientazione. Se non si deve rimanere ancorati ad una tradizione che potrebbe, agli occhi del pubblico moderno, risultare polverosa, bisognerebbe però innovare mantenendosi sul sentiero tracciato dagli autori dell’opera. Della caratteristica ambientazione western sono rimasti solo dei totem indiani che erano presenti sia come sculture sia dipinti sul fondale del secondo atto, per il resto vediamo un saloon abbozzato, ma che di western ha davvero poco, una capanna di Minnie inesistente, sostituita da elementi scenici che non richiamano (eccettuati il tavolo e gli sgabelli) una casa ed una foresta troppo stilizzata nel terzo atto. I costumi erano riconducibili al momento storico, ma anch’essi spesso inadatti a distinguere i personaggi e ad inquadrarli nel loro ruolo sociale ( i minatori non avevano gli attrezzi del mestiere); la regia proponeva movimenti interessanti, nelle masse in particolare. Spesso però c’era quella incongruenza tra libretto ed azione scenica che negli spettacoli di oggi è ricorrente. Penso che il dissenso del pubblico si sia manifestato poiché non era possibile, con un allestimento del genere, capire la storia ed i suoi avvenimenti senza conoscere precedentemente l’opera; se si vuole avvicinare un nuovo pubblico a questo bellissimo genere musicale lo si deve anche guidare alla conoscenza dei capolavori. Come ho detto i protagonisti di questa edizione dell’opera erano Daniela Dessì e Fabio Armiliato che tornavano in questo titolo a Torre del Lago dove lo avevano già affrontato insieme nel 2005 e dopo averlo proposto anche a Roma e Siviglia.
Il ruolo di Minnie è quello di una giovane che con la propria forza di volontà e l’affetto riesce a tenere a bada un gruppo di minatori che pendono dalle sue labbra per ogni cosa, Minnie è la loro mamma, è quella mamma che hanno lasciato a casa, magari oltreoceano, per cercare la fortuna in America. Daniela Dessì ha debuttato il ruolo nel 2005 e da questo momento lo ha maturato vocalmente e scenicamente tanto da farne ,oggi, uno dei suoi cavalli di battaglia; cantante di riferimento nel repertorio pucciniano (come dimostra anche il cd Decca di recente pubblicazione), la signora Dessì in questa produzione ha riportato Minnie ad essere la fanciulla, e non la donna, come troppe volte ci è stata presentata. Una fanciulla, intendiamoci, dotata di un’intelligenza e una personalità non comuni data la situazione in cui vive, ma pur sempre desiderosa di vita e di emozioni. Abbiamo ascoltato un canto fermo, sicuro su tutti i passaggi più ostici della partitura (quella che insieme e forse più di Turandot richiede una tecnica formidabile), dal do scoperto di “Laggiù nel Soledad” al difficile “Oh se sapeste…”, fino all’”anche tu lo vorrai Joe..”, per citarne solo alcuni. La Dessì ha emozionato per il modo in cui pronunciava ogni piccola parola, ogni sillaba che prevedevano le sue frasi, e per come quindi queste parole erano sposate ad una emissione sempre ottima su tutta la tessitura, senza cedere ad effetti veristici, per un’innata intelligenza musicale, e risolvendo il personaggio sul tono che gli è più proprio, cioè quello giovanile e lirico. Scenicamente ogni piccolo movimento era calibrato alla situazione, si trattava di una Fanciulla vitale negli scontri con Jack Rance e sensuale negli abbandoni con Dick Johnson; la figura sempre affascinante completava il capolavoro realizzato già nella parte musicale da questa grande artista.

Non le era da meno, ne vocalmente ne scenicamente Fabio Armiliato che ho ammirato per una grande e partecipata aderenza al personaggio, che è adatto a lui musicalmente ed anche fisicamente, richiedendo da una parte una voce di tenore lirico spinto-drammatico qual è la sua e dall’altra una figura slanciata ed atletica. Fin dall’entrata con la frase “chi c’è per farmi i ricci?”si comprende la baldanza giovanile che pervade il sangue del bandito messicano che infatti non tarda ad accostarsi a Minnie, che però, come sappiamo aveva già incontrato. Armiliato riesce a sfumare il canto nei momenti di più intensa passionalità così come a renderlo eroico e più vigoroso quando si tratta di doversi difendere da Jack Rance o nella fatidica “Or son sei mesi…”vero banco di prova per un tenore pucciniano. Nell’altra grande aria “Risparmiate lo scherno…Ch’ella mi creda libero e lontano” si ascolta una voce che viene piegata al lirismo, con dei risultati veramente notevoli nelle dinamiche musicali associate al testo; è chiaro che l’aria ha strappato un grande applauso a scena aperta, e la motivazione è semplice;infatti non veniva isolata come momento di puro e solo canto, ma costituiva un punto fondamentale nell’interpretazione vocale e scenica di Armiliato che ha riconfermato di essere IL Johnson di oggi. Scenicamente i momenti di più intensa passionalità lo trovano a dialogare in modo perfetto con Daniela Dessì con un linguaggio dei gesti e dei movimenti tra loro ormai consolidato mentre invece risulta un vero bandito, ma pur sempre uomo fragile ed eroe allo steso tempo, quando deve confrontarsi nel terzo atto con Rance e i ragazzi del campo che lo trovano (forse giustamente) un ostacolo alla loro felicità che ormai si era ricreata (anche grazie a Minnie) in un paese straniero e lontano dalla patria. Durante tutta l’opera non c’è mai un guardare il personaggio a distanza, ed un pensare solamente al canto, come si sarà capito, anzi un penetrarlo nell’anima; riprova di questa capacità nell’esplorare dall’i terno gli eroi pucciniani è il nuovo cd Decca “Nessun Dorma” che comprende tutte le arie tenorili da Edgar a Turandot e che dimostra versatilità nel canto e quindi una grande conoscenza tecnica. Il “cattivo” della situazione, Jack Rance, era affidato al baritono messicano Carlos Almaguer, che avevo avuto occasione di sentire già come Alfio, e che non ha destato in me grandi emozioni, pur cantando correttamente ogni passaggio, con voce di volume ragguardevole. Ma il problema di questo Jack Rance era l’assenza dello sceriffo, dell’uomo innamorato e solo, infatti c’era esclusivamente il cantante che cantava bene, ma tutto sempre spinto ad una forza ed un brutalità che, nella mia concezione del personaggio ne costituiscono solo una parte. Da segnalare la presenza di un veterano del canto lirico come Luigi Roni che dava voce e corpo ad un Ashby molto credibile, testimonianza di come un grande artista possa ancora, dopo anni ed anni di carriera, rendere un personaggio minore unico e di rilievo nella storia. Di livello discreto i comprimari, che hanno in quest’opera il difficile compito di interagire tra loro vocalmente e scenicamente in modo ineccepibile. Il coro, interamente maschile, ha dato una buona prova diretto da Stefano Visconti, maestro di grande esperienza. L’orchestra, diretta per l’occasione da Alberto Veronesi, direttore artistico del Festival ha suonato correttamente ma priva di quella vitalità che in un’opera come la Fanciulla del West sarebbe auspicabile. Le scelte ritmiche di Veronesi sono state interessanti così come la ricerca dei dettagli e delle minuzie orchestrali, per altro geniali, di cui questo capolavoro è disseminato; c’è da dire che l’acustica del teatro non permette di godere completamente una partitura così complessa come questa, ma penso che si potranno prima o poi arginare questi problemi con delle modifiche strutturali. Successo al calor bianco per Daniela Dessì e Fabio Armiliato che hanno dato conferma del loro livello artistico, davvero ineguagliabile e calorosi applausi per gli altri cantanti, con i dissensi che ho già detto per la parte visiva. Bisogna dire che questa Fanciulla i suoi cento anni li porta magnificamente, buon compleanno!!!!!!!
Didier Pieri"



Ed ecco due preziosi documenti video:
- "Or son sei mesi..."
- "Ch'ella mi creda..."


16 luglio 2010
Torre del Lago Puccini, Gran Teatro all'aperto
LA FANCIULLA DEL WEST

Minnie: Daniela Dessì
Dick Johnson: Fabio Armiliato
Jack Rance: Carlos Almaguer
Ashby: Luigi Roni
Sonora: Giovanni Guagliardo
Nick: Cristiano Olivieri
Sid: Federico Benetti
Trin: Marco Voleri
Bello: Massimiliano Valleggi
Harry: Ernesto Petti
Happy: Claudio Ottino
Larkens: Veio Torcigliani
Billy Jackrabbit: Choi Seing Pil
Wowkle: Larissa Demidova

Direttore: Alberto Veronesi

Regia: Kirsten Harms
Scene:Franco Adami

Orchestra e Coro del Festival Puccini
Maestro del Coro: Stefano Visconti

martedì 29 giugno 2010

E trionfavan le stelle...


Ecco un po' di recensioni sulle due grandiose recite di Tosca al Teatro Carlo Felice di Genova:

"Daniela Dessì e Fabio Armiliato, che tornavano a cantare nel Teatro della loro città dopo diversi anni (era ora!), hanno colto un incontrovertibile successo personale con ovazioni da stadio che li hanno sommersi dopo "Vissi d'Arte" e "E lucevan le stelle" (bissata). E' evidente il loro affiatamento e il loro legame affettivo, che tanto ha giovato a un'opera "sanguigna" come Tosca."
A.Ottonello, Corriere Mercantile

"Applausi a scena aperta ieri sera al Teatro Carlo Felice di Genova per la “Tosca” di Giacomo Puccini interpretata magistralmente da Fabio Armiliato e Daniela Dessì.
Coppia sia sul palco che nella vita privata, i due hanno incantato il pubblico che li ha ricambiati tributando loro tutta la stima e l’affetto che una città come Genova spesso si crede non sia in grado di offrire in virtù di una millantata freddezza.
Il bis di Armiliato – Caravadossi in “Lucevan le Stelle” era dovuto, gli applausi scroscianti e generosi del pubblico critico ed attento anche. Daniela Dessì con la sua garbata eleganza, la gestualità generosa e delicata, ha saputo interpretare una Tosca colma di passione e fragilità al tempo stesso, e la splendida voce morbida ma potente ne hanno sancito il successo pieno presso pubblico e critica.
Fabio Armiliato è tornato nella sua Genova ed ha saputo conquistare ancora una volta quel Teatro che lo vide debuttare nel 1984 nelle vesti di Gabriele Adorno con il Simon Boccanegra. Molta strada è stata fatta, il suo percorso artistico gli ha visto segnare un successo dopo l’altro e la sua maturazione artistica è oggi giunta al culmine.
Anche Daniela Dessì ha avuto i suoi natali nella Superba. Si è diplomata in canto e pianoforte al Conservatorio “Arrigo Boito”di Parma specializzandosi in canto da concerto presso l’Accademia Chigiana di Siena. Dopo aver vinto il primo premio al Concorso Internazionale indetto dalla Rai nel 1980, ha debuttato con l’Opera Giocosa ne La serva padrona di Pergolesi, costituendo un repertorio comprendente circa 70 titoli da Monteverdi a Prokofiev, passando dal repertorio barocco alle sue straordinarie interpretazioni delle eroine mozartiane e verdiane, fino ad essere considerata oggi la miglior interprete del repertorio verista.
Siamo molto affezionati a questa coppia di assi della musica che sa portare l’Italia – e la nostra Genova – a livelli di eccellenza in tutto il mondo.
Grazie Fabio e Daniela!"
O. Mariotti, Genova-Zena

"Ovazioni anche a scena aperta alla coppia protagonista, il soprano Daniela Dessì e il tenore Fabio Armiliato, che deve addirittura bissare "E lucevan le stelle"... Segno caratterizzante di questa Tosca è stato quello del ritorno al Carlo Felice dei genovesi Dessì e Armiliato: intorno alla loro presenza si è ritagliata l'intera impostazione dello spettacolo. Applauditissimi non solo perchè genovesi, ma anche perchè per loro, insieme e separatamente, Tosca è ormai divenuta un vero cavallo di battaglia, portato nei maggiori teatri lirici del mondo. L'appassionata Tosca di Daniela Dessì appare pienamente consapevole delle stratificate sfaccettature del personaggio, oscillante fra tenerezze e scontrosità, fierezza e ingenuità. E Armiliato è un Cavaradossi stagliato in semplici ma assai efficaci intenzioni interpretative, convincente proprio per la sua diretta espressività."
W. E. Rosasco, Il Secolo XIX

"L'antica locuzione Nemo propheta in patria sua ha trovato clamorosa doppia smentita in occasione della prima di Tosca di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Carlo Felice di Genova lo scorso 8 Giugno. Il cast vedeva infatti nei panni della protagonista il soprano Daniela Dessì ed in quelli del pittore Mario Cavaradossi il tenore Fabio Armiliato: entrambi di origini genovesi e quindi impegnati a giocare “in casa” nel teatro della propria città. L'accoglienza per la coppia di artisti da parte del pubblico è stata assolutamente festosa e le cose del resto non potevano andare diversamente considerato l'alto livello della performance dei due cantanti che vantano con i rispettivi ruoli un rapporto di continuità decisamente significativo (A questo proposito basti solo ricordare che proprio il ruolo di Tosca rappresenta il personaggio portato in scena più volte dalla Dessì, la quale, nonostante sia artefice di una fra le più impegnative e prestigiose carriere dell'attuale panorama lirico mondiale e nonostante abbia abbracciato un repertorio decisamente vasto durante il corso degli anni, è ritornata con cadenza regolare ad interpretare in teatro la sfortunata eroina pucciniana). In questi casi è quindi inevitabile che la grande esperienza maturata nei rispettivi ruoli si faccia valere e che soprano e tenore riescano a gestire in modo ottimale le energie vocali da destinare alle proprie parti (oltremodo impegnative), così come è altrettanto vero che la lunga consuetudine con quest'opera abbia permesso loro di approfondire notevolmente lo scavo psicologico del personaggio affrontato, fornendone un'interpretazione compiuta e definita.
Entrando più nello specifico, la Tosca di Daniela Dessì non può che affascinare per i molti meriti esibiti, a cominciare dalla sempre soggiogante qualità timbrica, così rigogliosa in un registro centrale tanto morbido e tornito, specchio di una femminilità procace e sensuale spiccata. Lo si avverte distintamente negli abbandoni melodici dei duetti d'amore del primo e del terzo atto, in cui la passionalità della protagonista emerge in modo prepotente ma naturale, sempre misurato e spontaneo, mai esibito o ricercato. La carnosità timbrica del soprano è avvolgente e seduce insieme a Mario anche l'ascoltatore, conquistato dal fraseggio suadente e da tanta dovizia di mezzi. Nelle parti più drammatiche degli atti secondo e terzo invece, il soprano innerva il proprio canto di una grande tensione interpretativa che la porta ad affrontare con grande sicurezza e slancio tutti gli impegnativi scarti all'acuto prescritti dalla parte (ivi compreso quello della fatidica “lama”, adeguatamente incisivo e svettante), ma sempre senza tradire la natura intimamente lirica della propria voce e senza scadere in effetti di gusto troppo naturalista (la Dessì sceglie per esempio di cantare sempre ogni nota dello spartito, bandendo il ricorso al parlato anche nei punti in cui tradizionalmente esso viene praticato). Nel secondo atto l'appuntamento atteso con il momento solistico del “Vissi d'arte” la trova immedesimata e generosa oltre che festeggiatissima dal pubblico, mentre, per quanto riguarda il gioco scenico, l'attrice si muove sul palcoscenico con naturalezza ed eleganza veramente ammirevoli (doti evidenziate dalla sempre affascinante figura valorizzata dagli splendidi costumi disegnati per il suo personaggio). La conclusione del secondo atto lascia lo spettatore veramente senza fiato, sia per la pertinenza drammatica dei movimenti scenici che per la aderenza psicologica al momento teatrale: in definitiva una lettura maiuscola che conferma l'autorevolezza di un'interpretazione collaudata ma sempre profondamente sentita.
Dello stesso livello l'interpretazione di Cavaradossi offerta da un Fabio Armiliato in ottima forma vocale. Slancio sentimentale e patriottico convivono armoniosamente nella sua raffigurazione di Mario. Il timbro brunito conferisce la giusta virilità al personaggio mentre la propensione verso il canto a mezzavoce esibito nei momenti più intimi mette in risalto il lato più affettuoso e sentimentale dell'amante, come nel caso dell'aria del terzo atto, bissata a furor di popolo ed in cui Armiliato si è guadagnato un bel successo personale. Il lato eroico del personaggio emerge invece nel possesso sicuro del registro acuto che nell'esultanza del secondo atto ("Vittoria! Vittoria!") svetta imperioso ed adeguatamente insolente, provocando immediatamente l'applauso a scena aperta da parte del pubblico. Assolutamente calzanti poi sia la presenza scenica che le notevoli capacità attoriali, che delineano un Cavaradossi veramente credibile.
La direzione di Marco Boemi, alla testa dell'Orchestra del Teatro Carlo Felice, ha saputo equilibrare in maniera ottimale il rapporto voci-orchestra valorizzando adeguatamente le pagine strumentali ricche di colori e suggestioni.
Come anticipato applausi calorosissimi per tutti con punte di grande entusiasmo per la coppia Dessì-Armiliato."
F. Zanella, Operaclick

"La coppia Armiliato-Dessì ha naturalmente raccolto l'entusiasmo del pubblico: Cavaradossi, appassionato amante e spavaldo ribelle, si è congedato dalla vita con un'aria eseguita con gusto musicale e intelligenza; così come Tosca personaggio dipinto con grande esperienza e che con "Vissi d'Arte" ha avuto, meritatamente, caldi consensi dalla platea."
B.Catellani, Il Giornale

"Dessì è una Tosca di solido mestiere che in Vissi d’arte ha ottenuto una giustificata ovazione"
R. Iovino, La Repubblica

8 e 10 giugno 2010
Teatro Carlo Felice
Genova

TOSCA

TOSCA: Daniela Dessì
MARIO CAVARADOSSI: Fabio Armiliato
IL BARONE SCARPIA: Claudio Sgura
ANGELOTTI: Nicolay Bikov
SAGRESTANO: Armando Gabba
SPOLETTA: Marssimiliano Drappello
SCIARRONE: Angelo Nardinocchi
UN CARCERIERE: Roberto Conti

Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice

Direttore: Marco Boemi

Regia: Renzo Giaccheri
Scene: Adolf Hohenstein

Allestimento: Fondazione del Teatro dell'Opera di Roma

lunedì 7 giugno 2010

Tosca sul grande schermo!

Dal Piemonte alla Puglia, dal Veneto alla Sardegna, ecco l'elenco delle sale cinematografiche italiane in cui giovedì 10 giugno, alle ore 20:30, verrà trasmessa in diretta la Tosca dal Teatro Carlo Felice di Genova:

lunedì 31 maggio 2010

E la tartana arriva finalmente a Genova!


E' grande l'attesa per il ritorno a Genova, loro città natale, di Fabio Armiliato e Daniela Dessì. E il menù previsto per questa importante occasione è decisamente da acquolina in bocca: due recite di gala (8 e 10 giugno) di Tosca, l'Opera che maggiormente ha contribuito a renderli famosi in tutto il mondo, incoronandoli il Mario Cavaradossi e la Floria Tosca di riferimento di questi anni.
Proprio quest'anno, tra l'altro, ricorrono i 110 anni dalla prima esecuzione assoluta del Capolavoro pucciniano e così viene riproposto, in coproduzione col Teatro dell'Opera di Roma, l'allestimento "originale" con le preziose scene di Adolf Hohenstein. Un'occasione in più per non lasciarsi scappare questo evento!

Per chi comunque proprio non riuscisse a raggiungere la Superba, è prevista, in alcune sale cinematografiche (l'elenco sarà pubblicato a breve) italiane ed europee, la tramissione in diretta della recita del 10 giugno.

Ecco infine un'intervista uscita sull'edizione genovese del quotidiano La Repubblica di domenica 30 maggio 2010:

mercoledì 26 maggio 2010

A Fabio Armiliato e Daniela Dessì il "Flaviano d'argento"!


"Giovedì 27 maggio alle ore 18.00 presso l'Auditorium E.Montale del Teatro Carlo Felice il celebre musicologo Alberto Cantù presenterà al pubblico l'opera Tosca.

La conferenza illustrativa Modernità di Tosca sarà preceduta da un breve incontro informale tra pubblico e il relatore con il Tea Time House Opera, il tè delle cinque offerto da Garisenda Ricevimenti.

A conclusione della conferenza l'associazione Il salotto della musica Flaviano Labò conferirà il premio Flaviano d'argento al soprano Daniela Dessì e al tenore Fabio Armiliato, interpreti principali dell'opera, due genovesi che si sono distinti nel mondo dell'arte.

Genova, 26 maggio 2010
L'Ufficio Stampa"

Per ulteriori informazioni potete consultare la sezione comunicati stampa del sito del Teatro Carlo Felice.

lunedì 24 maggio 2010

La LUISA MILLER "made in Italy" incanta Zurigo!

Dal nostro inviato a Zurigo:
"Luisa Miller è l’opera verdiana che viene tradizionalmente riconosciuta come ideale ponte fra le opere del primo periodo del “giovane Verdi” ed il Verdi della maturità e che anticipa di pochi anni il suo massimo picco di fama con la triade Rigoletto, La Traviata e Il Trovatore.
Per contenuti musicali espressi, si potrebbe comunque già considerarla come ideale inizio di questo secondo periodo. Presenta una tessitura musicale decisa e sicura che porta ancora con sè alcuni elementi del belcanto in stile quasi “donizettiano”, ma che già rivela molte anticipazioni di quanto poi Verdi realizzerà completamente nella sua maturità compositiva.
Luisa Miller mancava dal 1998 nel cartellone dell'Opernhaus della città svizzera.
In questa occasione viene ripresentata in una veste completamente nuova con la regia di Damiano Michieletto, uno dei più interessanti giovani talenti italiani, completata dai costumi d'epoca disegnati da Carla Teti e dalle splendide e geniali scene firmate da Paolo Fantin.
Un cast di produzione tutto nostrano e nomi di primissimo ordine che sulla carta garantivano assoluta affidabilità ed ingegno, come in effetti sarà confermato all’apertura del sipario.
L’attesa per il ritorno di questa Opera, è stata resa ancor più accattivante dal cast musicale proposto.
In primis il debutto assoluto di Fabio Armiliato nel ruolo di Rodolfo; poi la presenza nel cast di stelle di prima grandezza, a partire dal baritono Leo Nucci e dal soprano Barbara Frittoli nel tittle-role.
Ben nove recite presenti in cartellone con questo cast davvero straordinario.
La nostra recensione si riferisce alla recita del 21 Aprile 2010

Bellissima prova del soprano Barbara Frittoli in questo difficile ruolo per la varietà di aspetti vocali impervi che presenta. Voce chiara, pulita e tecnicamente ineccepibile soprattutto nella zona acuta, vero suo punto di forza, ma anche nella zona grave e nei centri, sempre ben focalizzata e presente. Un’artista completa che convince in ogni momento dell’opera, dalla prima difficilissima aria di sortita, risolta con accuratezza e arricchita di colori e sfumature, allo splendido concertato ed in tutti gli impegnativi duetti risolti con grande bravura, sino allo struggente drammatico finale che il soprano tinge di tinte drammatiche sottoponendo la sua voce ad un cambio radicale di forma ed estensione con risultati entusiasmanti.

Fabio Armiliato debutta con sicurezza il ruolo di Rodolfo affidandosi alla sua consolidata tecnica di canto e alla sua raffinatezza stilistica per presentarci un personaggio definito e reale in tutti i suoi aspetti caratteriali.
Bravissimo nella prima parte dell’opera di stampo più belcantistico e nel concertato del primo atto che porta al difficile finale dello stesso, brillantemente risolto, per poi raggiungere l’apice della sua performance nella nota ed attesa aria “Quando le sere al placido”, magistralmente interpretata ed accolta da numerosi applausi, iniziata con uno splendido recitativo ricco di accenti e incisività sulla parola cantata e resa ancor più viva e presente nel cantabile dal magnifico utilizzo delle mezze voci, calibrate e pulite, che bene si sposano in questa raffinata tessitura verdiana. Vibrante l’esecuzione della successiva cabaletta, vero e proprio pezzo di bravura.
Chiude la sua interpretazione con un palpitante finale di Opera con lo splendido duetto del terzo atto che par proprio fatto e cucito su misura per lui, per qualità di resa interpretativa, bellezza di emissione fatta di colori decisi e generosità interpretativa. Armiliato mette così a pieno segno e titolo, un altro personaggio verdiano dopo essersi già imposto nel tempo con gli altri personaggi (ben 15 con quest’ultimo di Rodolfo) interpretati tutti con una resa vocale ed un’efficacia impressionante.
Leo Nucci presenta da par suo un Miller orgoglioso e dallo spiccato senso paterno per la figlia Luisa. Impeccabile nell’aria “Sacra la scelta è d'un consorte” e cabaletta del 1’atto conclusa con un lunghissimo splendido acuto che scatenal’entusiasmo del pubblico; Nucci si può sintetizzare come uno dei più grandi Baritoni verdiani della storia italiana ed ancor oggi in pieno possesso delle sue eccellenti qualità vocali.
Nei panni del Conte Walter, Lazlo Polgar, al cospetto di una presenza scenica di indubbio valore non convince appieno vocalmente: la Sua aria d’apertura è nel complesso ben cantata nei centri e nella zona medio-alta ma appena la tessitura spinge o nella zona acuta o nell’estrema zona grave il suo strumento vocale non sempre trova la giusta posizione.
Rubèn Drole nelle infami vesti del castellano Wurm, è protagonista di una buona prova in un ruolo dove il giovane basso mostra ottime qualità interpretative e che anche vocalmente lascia intendere qualità davvero molto promettenti.
Buona la prova del coro e dell’orchestra che sotto l’ottima attenta direzione di Massimo Zanetti è stata nel complesso convincente e sicura.

Avvincente la regia di Damiano Michieletto che ha il merito di riuscire a “raccontare” le diverse ambientazioni con dei rapidi e geniali cambi di scena. Un modo intelligente di coniugare innovazione tecnologica e modernità con la tradizione (splendidi i costuni di Carla Teti) che indica un cammino da seguire con attenzione per una narrazione che non distoglie lo spettatore dall’interesse musicale e lo arricchisce di un’intelligente cornice scenografica.
Da vedere forse più volte per poter cogliere in maniera completa il buon gusto e le scelte.
Un successo assoluto quindi per questa Luisa Miller che ci ha regalato l’Opernhaus di Zurigo!!!
I protagonisti sono dovuti più volte uscire al proscenio richiamati insistentemente a suon di applausi da un pubblico, quello di Zurigo, tradizionalmente esigente ma letteralmente in delirio nell’occasione soprattutto per i tre attesi protagonisti Frittoli, Armiliato e Nucci, ma anche per tutti gli artefici di questo straordinario successo."

18, 21, 23, 25, 28 aprile, 02, 05, 07, 16 maggio 2010
Zurich, Opernhaus
LUISA MILLER

LUISA MILLER: Barbara Frittoli
RODOLFO: Fabaio Armiliato
MILLER: Leo Nucci
FEDERICA: Liliana Nikiteanu
IL CONTE DI WALTER: Laszlo Polgàr
WURM: Ruben Drole
LAURA: Agnieszka Adamczak
UN CONTADINO: Alejandro Lárraga

Ed ecco infine qualche assaggio da youtube:
- "Quando le sere al placido...L'ara o l'avello"
- Finale, prima parte; Finale, seconda parte

martedì 30 marzo 2010

Gloria, gloria, o vincitori!

Dal nostro inviato a Siviglia:
"Dopo lo straordinario successo dello scorso anno con La Fanciulla del West ritorna a Siviglia al Teatro della Maestranza, la coppia Dessì Armiliato questa volta nei rispettivi panni di Liù e del misterioso principe Calaf nell’ultimo grande capolavoro di Giacomo Puccini: Turandot.
Interpreta la principessa di gelo un’altra grande artista già ben collaudata per questo ruolo: Maria Guleghina. Un cast davvero stellare.
In un Teatro della Maestranza gremito, la nota storia della principessa e del misterioso e audace principe si snoda all’interno di una scena prevalentemente occupata al centro da una enorme statua di un volto, a simboleggiare l’antico Impero Ming sostituita poi nel secondo quadro dal palazzo imperiale (sicuramente di maggior impatto scenico) per poi successivamente tornare nel terzo ed ultimo atto anche se in posizione differente.Verso la fine dell’Opera si scoprirà il doppio volto di questa struttura che girerà su se stessa a scena aperta proprio nelle ultime battute della stessa..

Un allestimento quello presentato dal Teatro della Maestranza, senz’altro ben architettato e riuscito che però pecca un poco di luminosità a vantaggio di un buio forse troppo opprimente in certi frangenti, specie nel primo atto; in tutta la produzione manca di quel fascino e pizzico di arte orientale che non sarebbe guastato visti anche gli aspetti fiabeschi a sfondo cinese in cui la storia di Turandot vive.

Gli artisti riempiono la scena e sono gli assoluti protagonisti di questa produzione:

Fabio Armiliato è Calaf in tutti i suoi aspetti: sia fisicamente, scenicamente e parimenti, nel canto.
La sua resa vocale affascina ed emoziona dalla prima all’ultima nota (ed in questo ruolo non ha certo poco da fare ascoltare!); brilla la sua “Non piangere Liù” e nel noto e attesissimo “Nessun Dorma” sfodera un canto di rara bellezza ed espressività ottenendo un folgorante lungo applauso a scena aperta, che andava persino a coprire il fortissimo orchestrale sulla coda dell’aria.
Armiliato dona colore e anima a tutto quello che canta: una vera e propria lezione di bel canto e di credibilità scenica dall’inizio alla fine dell’opera…
Difficilmente ho sentito altri cantanti così entusiasticamente convincenti in questo ruolo in tutte le sfumature che esso richiede. In poche ma significative parole, si può affermare che oggi Fabio Armiliato è veramente il più completo Principe Calaf in circolazione.

Daniela Dessì è una Liù dolce e dalle tenere movenze che catturano la scena. Questa grande Artista (dei nostri giorni e di sempre, come ormai è accertato da tempo) riesce a piegare il suo importante strumento vocale anche per sottolineare in modo assolutamente convincente tutti gli aspetti di questo ruolo, grazie alla sua straordinaria padronanza tecnica e alla sua sensibilità musicale.
Ammalia e seduce nell’aria “Signore Ascolta “e costruisce un palpitante e struggente finale che vive tutto nella sua aria “Tu che di ciel sei cinta”...un vero e proprio brivido scorre in quel momento dentro il teatro e viene avvertito da tutti attraverso il suo canto.

Maria Guleghina è Turandot per esperienza nel ruolo e solidità di canto. Con mestiere e talento misura la sua importante voce spingendola alla ricerca anche delle linee dinamiche sui piani, sottraendosi, così facendo, da quell’etichetta che la vede riconosciuta come soprano spinto talvolta anche all’eccesso e donando così maggior credibilità e “gusto” alla sua interpretazione soprattutto nell’aria di apertura ”In questa reggia..” e nella scena degli Enigmi.
Soddisfa la sua tenuta scenica “distaccata” come Turandot deve apparire per tutta la durata dell’Opera e di conseguenza il suo canto non sempre lineare risulta in ogni caso efficace e completo grazie proprio a questo aspetto.
Chiude nel duetto Alfano la sua buona interpretazione affidandosi sempre alla sua ottima tecnica e all’esperienza.
Nel cast, ottima prova del giovane e promettente Alex Vinograd nel ruolo di Timur,
Complessivamente buona la prova di Ping,Pong e Pang interpretati da Manel Esteva, Javier Palacios e Gustavo Peña “aiutati” sul palco da allegorici ed acrobatici servi che con i loro interventi, movimentano la scena privandola di una certa staticità che si sarebbe potuta notare durante il terzetto d’inizio secondo atto.

Unica nota meno positiva la prestazione dell’orchestra Sinfonica de Sevilla e del coro del Teatro della Maestranza, probabilmente non in grande serata, diretta con buone intenzioni non sempre completamente realizzate dal M° Pedro Hallfter.
Al fine,un successo complessivo scandito da numerosissimi applausi e trionfali ovazioni che hanno accompagnato l’uscita dei protagonisti principali ed in particolar modo Daniela Dessì e Fabio Armiliato dominatori assoluti di questa rappresentazione dalla prima all’ultima nota."

18 marzo 2010
Sevilla, Teatro de la Maestranza
TURANDOT

Turandot (Soprano): Maria Guleghina
Calaf (Tenor): Fabio Armiliato
Liu (Soprano): Daniela Dessi
Ping, Canciller (Barítono): Manel Esteve
Timur (Barítono): Alexander Vinogradov

Real Orquesta Sinfónica de Sevilla

Coro de la A. A. del Teatro de la Maestranza

Escolania de Los Palacios

Dirección musical: Pedro Halffter
Dirección de escena: Sonja Frisell

lunedì 15 marzo 2010

Disponibile da oggi l'ERNANI registrato a Torino!

E' finalmente disponibile nei migliori negozi di dischi il cd di Ernani registrato dal vivo al Teatro Regio di Torino nel giugno 2007, pubblicato dall'etichetta Solo Voce.



Ecco il cast:

ERNANI Fabio Armiliato
ELVIRA Daniela Dessì
DON CARLO Lucio Gallo
DON RUY GOMEZ DE SILVA: Giacomo Prestia
GIOVANNA Elena Borin
DON RICCARDO Fulvio Oberto
JAGO Alessandro Svab

Coro e orchestra del Teatro di Regio di Torino; Bruno Campanella

venerdì 12 marzo 2010

Habemus Chénier!


Dai nostri inviati a Madrid:
"Habemus Chénier!” esclama un a dir poco entusiasta direttore del Teatro Real di Madrid al termine della recita del 27 febbraio abbracciando insieme i “suoi” Andrea Chenier e Maddalena di Coigny.Ed è questa immagine finale di gioia autentica alla quale ho fortuitamente assistito, che mi piaceva riportarvi per dare inizio a questa personale recensione.
Se c'è un un'Opera che ha sempre scisso pubblico e una buona parte della critica, questa è senz'ombra di dubbio Andrea Chenier. Del capolavoro di Umberto Giordano viene spesso sottolineata infatti un' eccessiva enfasi drammatica nella ricerca di effetti "facili"; allo stesso modo però, dalla trionfale prima scaligera del 1896, è costantemente riproposta nei teatri di tutto il mondo, ottenendo sempre notevoli successi. Grazie al numero e alla bellezza delle pagine dedicate al protagonista, è stato un po' il “cavallo di battaglia” di grandissimi tenori (Pertile, Gigli, Del Monaco, Corelli... ). Impossibile quindi, anche per Fabio Armiliato, sottrarsi al particolare fascino di questo capolavoro che, debuttato a Pittsburgh nel 1998, l'ha accompagnato per circa 50 recite nei più grandi Templi della Lirica e l'ha reso l'interprete di riferimento di questi ultimi anni.
Le due recite madrilene del 18 e 27 febbraio non fanno che confermare quanto detto:
Armiliato regala al pubblico che riempiva in ogni ordine di posto il Teatro Real, un Andrea Chénier assolutamente personale, risoluto e incisivo, costruito su una musicalità senza pari in tutto lo svolgersi dell’Opera e con assolute perle stilistiche e tecniche in evidenza nelle pagine più attese dell’Opera di Giordano: Il suo elettrizzante “Improvviso”, la struggente e rabbiosa interpretazione di "Sì, fui soldato" e soprattutto l’accattivante quanto carica di lirismo "Come un bel dì di Maggio" che vengono accolte da numerosi applausi a scena aperta. Stesso discorso e pari accoglienza, nei notissimi duetti con Maddalena di Coigny, dove il tenore “piega” la sua voce verso una tenue quanto palapabile dolcezza. Con questa interpretazione Fabio Armiliato ha confermato ancora una volta di non aver rivali in questo ruolo, come più volte sottolineato dalla critica e dall’entusiasmo degli appassionati in tutti questi anni.
Daniela Dessì dona voce ed anima all'eroicità di Maddalena di Coigny: un altro grande capolavoro del Soprano che oggi regna incontrastata in questo repertorio. La voce, ambrata e sonora come sempre, riesce a dipingere un intenso ritratto della Contessina: dalle frivolezze del primo atto, all' esaltazione nel sacrificio finale, passando per lo struggente duetto del secondo quadro, che la Dessì cesella di pianissimi, e per la commovente “La mamma morta”, un vero saggio di belcanto e di intensità interpretativa, salutata entusiasticamente da una vera e propria interminabile ovazione!
Marco di Felice è un Gerard di voce robusta e fortunatamente lontano da truci effetti veristi. Tra i tanti comprimari vale la pena di segnalare la possente Madelon di Larissa Diadkova e l'Incredibile del sempre valente Carlo Bosi.
Lo spettacolo di Giancarlo del Monaco, proveniente dall' Opéra National de Paris, riprende e rinnova la precedente sua produzione creata per il Teatro Comunale di Bologna. Bella l'idea del primo quadro racchiuso in un salone con vedute di giardino in trompe l'oeil (come a dirci che la sola natura possibile qui è falsa, è un’imitazione) in cui si danno ritrovo gli ultimi, tetri (quasi zombie) rappresentanti dell’ Ancien Régime e tra cui contrastano, grazie anche agli splendidi costumi color pastello di Maria Filippi, Andrea e Maddalena; notevole anche l'idea di ambientare il Tribunale Rivoluzionario, organo che tra i compiti aveva quello di smantellare l'aristocrazia, nel luogo creato dall'aristocrazia stessa per dare piena ostentazione di sè: un teatro (in rovina, chiaramente...) che, con fenomenale coup de théâtre, appare in scena al levarsi di un'enorme tricolore francese. Uno spettacolo insomma decisamente piacevole anche se forse un po' troppo indeciso tra la via del concreto realismo o del più poetico simbolismo (come il momento finale in cui i due protagonisti si arrampicano sull'enorme grata fissata sul proscenio).
Buona la prova dell'Orquestra Titular del Teatro Real guidata, con tempi a volte un po' troppo dilatati per un'Opera dalla spiccata teatralità come questa, da Victor Pablo Pérez. Accoglienza trionfale ed infiniti applausi, accompagnati da autentiche piogge di fiori, per i due protagonisti principali dell’Opera.


Ed ecco qualche prezioso frammento video:
- "Un dì all'azzurro spazio"
- "Credo a una possanza arcana...Io non ho amato ancor!"
- "Ecco l'altare... Eravate possente... Ora soave, sublime ora d'amore!"
- "La mamma morta"
- "Sì, fui soldato"
- "Come un bel dì di maggio"
- "Vicino a te s'acqueta... La nostra morte è il trionfo dell'amor!"


18 e 27 febbraio 2010
Madrid, Teatro Real

ANDREA CHENIER
Andrea Chénier: Fabio Armiliato
Maddalena de Coigny: Daniela Dessì
Carlo Gérard: Marco Di Felice
Bersi: Marina Rodríguez-Cusí
La condesa de Coigny: Stefania Toczyska
Madelon: Larisa Diadkova
Roucher: Felipe Bou
Pietro Fléville: Marco Moncloa
Fouquier Tinville: Marco Moncloa
Mathieu: Luis Cansino
Un "increíble": Carlo Bosi
El abate: Ángel Rodríguez
Schmidt: Károly Szemerédy
Un mayordomo: Pablo García
Dumas: Tomeu Bibiloni

Dirección musical: Víctor Pablo Pérez
Dirección de escena: Giancarlo del Monaco
Escenografía: Carlo Centolavigna
Figurines: María Filippi
Iluminación: Wolfgang von Zoubek
Coreografía: Laurence Fanon
Dirección del coro: Peter Burian

mercoledì 24 febbraio 2010

LA FANCIULLA DEL WEST finalmente in dvd!


E' finalmente disponibile nei migliori negozi di dischi il dvd de La Fanciulla del West registrato a Torre del Lago Puccini nell'estate 2005, pubblicato da Arthaus Musik - RaiTrade.

Ecco il cast:

Minnie: Daniela Dessì
Dick Johnson (Ramerrez): Fabio Armiliato
Jack Rance: Lucio Gallo
Nick: Massimo La Guardia
Ashby: Andrea Patucelli
Sonora: Marzio Grassi
Trin: Marco Valeri
Sid: Massimiliano Valleggi
Bello: Federico Longhi
Harry: Orfeo Zanetti
Joe: Nicola Pamio
Happy: Claudio Ottino
Larkens: Veio Torcigliani
Billy Jackrabbit: Franco Boscolo
Wowkie: Fulvia Bertoli
Jake Wallace: Giovanni Guagliardo
Josè Castro: Giuseppe Riva
Un Postiglione: Steve Collalto

Orchestra e Coro CittàLirica
direttore: Alberto Veronesi
maestro del coro: Stefano Visconti

regia: Ivan Stefanutti
scene e costumi: Nall

giovedì 18 febbraio 2010

Daniela Dessì e Fabio Armiliato portano al trionfo a Tokyo l'Arena di Verona in Tour con l'AIDA diretta da Placido Domingo.


[Japan News- 15 Feb 2010] - Marcia davvero trionfale per il soprano Daniela Dessì e il tenore Fabio Armiliato al Tokyo Forum della capitale giapponese nella serata a loro dedicata ‘Aida on Valentine day a special love story’ : con oltre 20 minuti di applausi alla fine di una maiuscola interpretazione, la Coppia d'Oro della Lirica Italiana ha trascinato al successo il Tour organizzato da TOKYO TV in collaborazione con la Fondazione Arena di Verona.
Placido Domingo ha diretto con grande personalità la recita di AIDA nel giorno di S. Valentino sostenendo al meglio una compagnia di canto davvero notevole: Daniela Dessì ha portato sulla scena un'Aida di straordinario spessore interpretativo, dalla vocalità sontuosa per la ricchezza di sfumature e accenti, unita a una presenza scenica di straordinaria bellezza; Fabio Armiliato, in gran forma vocale, ha saputo coniugare accenti eroici e suadenti al ruolo di Radames, mostrando un formidabile registro acuto e una coinvolgente carica emotiva; ottimo l'Amonasro del giovane baritono Claudio Sgura e il Ramfis di Roberto Tagliavini; buona ma con qualche difficoltà in acuto l'Amneris di Rossana Rinaldi.
Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona anch'essi sugli scudi nell'opera per loro forse più rappresentativa e nell'interessante cornice realizzata con video-proiezioni spettacolari e di grande effetto, per la regia di Stefano Trespidi, con scene e proiezioni di Ezio Antonelli.
Pubblico entusiasta che ha premiato l'organizzazione di questo impegnativo Tour prendendo d'assedio le Star della serata Dessì, Armiliato e Domingo, alla caccia di un autografo.

sabato 23 gennaio 2010

Fabio Armiliato e Daniela Dessì ospiti a Radio Nacional!


Questa sera, dalle ore 18:30 italiane, Fabio Armiliato e Daniela Dessì saranno ospiti alla trasmissione radiofonica argentina Una tarde en la opera, per parlare di Traviata, dei nuovi cd in uscita e dei prossimi impegni. Sarà possibile ascoltare la trasmissione anche via web dal sito di Radio Nacional.

Buon ascolto!

lunedì 4 gennaio 2010

...compier giurasti il voto!


Quindici produzioni in dodici mesi! Quasi un record oseremmo dire! E alcune di queste erano ospitate nelle più importanti piazze liriche europee: Berlino, Londra, Vienna, Zurigo, Roma, Barcellona...

Ora tocca a Voi, esprimere un giudizio col sondaggio qui a lato: quali sono state le prove migliori del nostra Fabio in questo 2009 appena conclusosi?

Aggiungiamo, grazie a youtube, qualche succoso estratto video:
Scena degli enigmi, dalla Turandot di Londra
Solenne in quest'ora, da La Forza del Destino di Vienna
La dolcissima effige, dall' Adriana Lecouvreur di Palermo
Ch'ella mi creda da La Fanciulla del West di Siviglia
Addio, fiorito asil dalla Madama Butterfly di Hannover
Celeste Aida dall'Aida di Verona
Vittoria, vittoria! dalla Tosca di Roma
Guardate, pazzo son dalla Manon Lescaut di Bucarest
Oh dolci mani dalla Tosca di Vienna
puntata di "Loggione" sulla Turandot di Bari

Votate numerosi eh!!!